«Ma i 5 Stelle sono conniventi o corrotti?»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-07-13

Mattia Feltri sulla Stampa ha notato che oggi la Raggi chiede soldi per Roma mentre quando i grillini erano all’opposizione raccontavano di sprechi per miliardi che avrebbero recuperato facilmente. E fa una domanda

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Sulla Stampa di oggi Mattia Feltri tira fuori una bella provocazione – di cui avevamo parlato qui – riguardo la richiesta di Virginia Raggi al governo di avere i poteri speciali per Roma e 1,8 miliardi l’anno per un totale di 7,2 miliardi, per ora respinta dall’esecutivo.

Niente? Peccato. Perché, per fare un piccolo esempio, servono cinquanta milioni per le buche e senza toccherà tenersele, quelle attuali e le prossime. Almeno così ha detto il sindaco. Che pure aveva delle bellissime idee. Ricordate? Gli sprechi, i tagli, la buona gestione. Nel 2015, quando sindaco era Ignazio Marino, i cinque stelle avevano presieduto una commissione speciale e spulcia qui, spulcia là, recupera l’Imu, adegua gli affitti, chiedi i tributi al Vaticano, rivedi le concessioni balneari, sistema gli introiti dalle associazioni sportive, fai pagare per i tavolini dei bar, e insomma bastavano questi risparmiucci per recuperare un miliardo all’anno. Solo coi risparmiucci. Poi tutto il resto.
E perché Marino e i suoi predecessori non lo facevano? «Nel migliore dei casi sono conniventi, nel peggiore corrotti».Dopo, dicevano i cinque stelle, si finisce col pretendere «l’immancabile finanziamento salva-Roma». Facile no? Però, porca miseria, dei risparmiucci non si è saputo più nulla, e invece si è saputo dell’immancabile richiesta di finanziamento salva-Roma. Rimane una domanda: conniventi o corrotti?

Anche se Mattia Feltri non lo nomina, l’uomo che pronunciò la famosa frase “conniventi o corrotti?” è Daniele Frongia, il capo di gabinetto poi vicesindaco e oggi assessore allo sport per libera decisione di Beppe Grillo. Come abbiamo ricordato, in realtà Frongia disse molto di più:

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Da Romatoday

Quando ancora era un semplice candidato e presentando il suo libro “E io pago” alla Camera, sostenne nel febbraio di un anno fa in un’intervista a Roma Today: “Abbiamo individuato 1,2 miliardi di euro di sprechi. Se il Movimento cinque stelle venisse eletto alle prossime elezioni, nel giro di un anno potrebbero essere reinvestiti per la città, come asili, trasporti e manutenzione stradale”. E non fu l’unico. Che dire infatti dell’ottimo Luigi Di Maio che prometteva l’8 ottobre 2015 “un miliardo di euro da investire in servizi al cittadino”, che però finora nell’ottima gestione romana non si sono ancora visti?
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Luigi Di Maio su Facebook

Una promessa che lo stesso Di Maio reiterava il 4 febbraio 2016, quando parlava di un miliardo di sprechi (che evidentemente i 5 Stelle erano pronti a recuperare).
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Luigi Di Maio su Facebook

Insomma, sembra proprio che l’ottima amministrazione Raggi abbia notato che ci sono differenze apprezzabili tra le fregnacce inventate in campagna elettorale giuste istanze dell’opposizione in Campidoglio e la realtà, quella realtà che come al solito scombina i piani dei sognatori. Di certo c’è solo una cosa: nessuno ha la sfera magica, ma di bugie elettorali tutti ne abbiamo le palle piene.

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