Il 15enne rapito e torturato in garage dagli amici

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La Procura dei Minorenni di Milano ha aperto un'inchiesta per sequestro di persona e lesioni aggravate. Il ragazzino è stato minacciato con una mazza chiodata, con un coltello puntato alla gola e addirittura fatto attaccare da due pitbull

La Procura dei Minorenni di Milano ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona e lesioni aggravate riguardo il caso del quindicenne di Varese nei giorni scorsi rinchiuso in una garage e torturato da alcuni suoi coetanei. Le indagini sono coordinate dal pm Sabrina Ditaranto e dal procuratore Ciro Cascone.



Il 15enne rapito e torturato in garage dagli amici

Sulle indagini c’è il più stretto riserbo di inquirenti e investigatori. Da quel che è trapelato, però, si sta lavorando per ricostruire esattamente quel che è accaduto e individuare le esatte responsabilità a partire da chi ha ideato il piano poi messo in atto la scorsa settimana dalla ‘banda’. Al vaglio ci sono anche un video delle violenze postato su Instagram e immagini minatorie inviate alla stessa vittima tramite i social. Secondo quanto denunciato dalla madre, il 15enne sarebbe stato prelevato davanti a una scuola media di Varese da quattro coetanei che conosce solo di vista. Sarebbe poi stato rinchiuso per qualche ora in un garage, legato a una sedia con un filo elettrico e, oltre ad essere stato preso a secchiate di acqua e sapone, sarebbe stato picchiato con una spranga di metallo sui piedi.



I quattro lo avrebbero poi minacciato con una mazza chiodata, con un coltello puntato alla gola e addirittura di farlo attaccare da due pitbull di un loro parente. Minacce che sono proseguite anche dopo che il ragazzo, che nel box ha perso anche conoscenza, è tornato a casa e in stato di choc è stato ricoverato in ospedale. E tutto questo in quanto i quattro, già identificati, volevano avere dal ragazzino, al quale è stato anche preso il cellulare, informazioni su un suo amico che lui si è rifiutato di dare. Oltre al sequestro di persone e alle lesioni aggravate, non è escluso che alla gang possano essere contestati altri reati.

A torturarlo ragazzini delle scuole medie

“I suoi aggressori sono più piccoli, frequentano la terza media e li vedeva fuori dalla scuola quando andava a prendere il suo fratellino che frequenta lo stesso istituto”, ha detto l’avvocato Augusto Basilico, legale del 15enne di Varese. “Fatica a parlare – ha aggiunto Basilico – ed è ancora sotto shock”.



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