Flat Tax: 21 miliardi di regalo ai ricchi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-25

I miti da sfatare sulla proposta di Lega e Forza Italia. Che farebbe anche aumentare il totale delle tasse per alcuni. I più poveri

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I benefici maggiori con la flat tax li avranno i redditi più alti dai 55 mila euro in su; per la base della piramide quasi niente e, in alcuni casi, sotto i 15 mila euro, si potrà presentare un peggioramento fino a 400 euro l’anno. Un articolo di Roberto Petrini pubblicato oggi su Repubblica spiega come funziona e chi ci guadagna con la proposta di riforma fiscale della Lega e di Forza Italia.

Flat Tax: 21 miliardi di regalo ai ricchi

Riecheggiando anche altre analisi pubblicate nei giorni scorsi, il quotidiano segnala che i costi del provvedimento promesso dal centrodestra sono esorbitanti: complessivamente si tratta di 110-120 miliardi.

Seppure si cancellassero con un tratto di penna tutte le attuali detrazioni e deduzioni, come prevedono i progetti del centrodestra, le risorse non basterebbero: rimarrebbero da trovare 46 miliardi (ipotesi Lega) o 57,3 miliardi (ipotesi Berlusconi). Nonostante questa ciclopica operazione la riduzione del peso fiscale non ci sarà: le aliquote saranno più basse ma saranno compensate, a seconda delle singole posizioni fiscali, dalla scomparsa delle detrazioni e delle deduzioni, le basi imponibili si allargheranno, le addizionali comunali e regionali Irpef morderanno di più.

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Flat tax, miti e verità (La Repubblica, 25 febbraio 2018)

La riduzione delle tasse, però, non è uguale per tutti e non rispetta il dettato costituzionale che impone la progressività:

Il primo scaglione dei contribuenti, dove si guadagna da 0 a 15 mila euro e che ora paga il 23 per cento, con l’applicazione della versione della Lega, la S-Flat, con aliquota al 15 per cento subirebbe un aumento delle tasse di 400 euro annui pro capite. Perché? Perché vengono tagliate le detrazioni di base. Si tratta di una platea non indifferente di 18 milioni di contribuenti quasi il 45 per cento del totale.

Il secondo scaglione (da 15 a 28 mila euro con aliquota attuale del 27 per cento) guadagnerebbe un centinaio di euro all’anno, meno di dieci euro al mese. Nelle fasce superiori invece si comincerà a guadagnare alla grande: oltre i 75 mila euro, dove si paga il 43 per cento, il beneficio sarà di 24 mila euro annui pro capite, ci scapperebbe anche la seconda auto nuova. I tecnici calcolano che oltre 21 miliardi di euro verrebbero dirottati verso circa un milione di contribuenti, pari al 2 per cento del totale.

Mi avete preso per uno scaglione?

La proposta di Silvio Berlusconi prevede invece vantaggi per tutti e cinque gli scaglioni d’imposta ma con una evidente sperequazione: i redditi fino a 15mila euro “guadagnano” 200 euro, mentre chi ne porta a casa 75mila avrà un beneficio di 16mila euro: il 5% dei contribuenti avrebbe un terzo dei benefici. In più l’effetto della cancellazione di deduzioni e detrazioni porterebbe a cancellare alcuni dei benefici promessi:

Chi beneficia oggi di sconti per un mutuo ristrutturazioni dovrà rinunciare, lo stesso avverrebbe per polizze vita, per l’esenzione Irpef per la prima casa e così via. Se, come sembra, venisse azzerata anche la possibilità di dedurre dall’Irpef i contributi previdenziali e assistenziali il riflesso negativo sarebbe evidente: un lavoratore autonomo con un reddito di 30 mila euro si troverebbe a dover pagare 700 euro di maggiori tasse.

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Flat Tax, cosa succede con la proposta della Lega (Il Sole 24 Ore, 7 febbraio 2018)

Altri esempi? Prendiamo il caso di due coniugi con 20 mila euro di reddito ciascuno: la deduzione di 3.000 euro, nella versione della Lega, scatta solo sotto i 35 mila euro di reddito familiare. Risultato: le tasse aumentano. Infine, entrambi i progetti necessitano di operazioni dall’esito incerto per l’autofinanziamento: condoni, emersione del sommerso e supposta crescita dell’economia.

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