Vittorio Feltri e il metodo Boffo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-10-01

L’ex direttore del Giornale torna sull’argomento. Continuando a dimenticare una parte della storia. Decisiva

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L’altroieri Pierluigi Bersani a proposito dell’atteggiamento dei renziani nei suoi confronti aveva parlato di metodo Boffo. Il massimo esperto mondiale di Metodo Boffo, Vittorio Feltri, ovvero colui che l’ha inventato, ne scrive oggi sul Giornale con toni che l’ex direttore di Avvenire e Sat2000 non gradirà:

Ma ci faccia il piacere.Bersani non è al corrente di quanto accadde al già direttore dell’Avvenire. Il quale si dimise dalla carica e subito si ritrovò sfiduciato dalla Cei.Perché? Egli era innocente come un agnellino? Di sicuro.E allora per quale motivo accettarne le dimissioni? Mah! Non è finita. Poi il dottor Boffo fu nominato direttore dell’emittente cattolica Tv2000, anche questa di proprietà dei vescovi. Ripescato tra gli eletti. Ottimo. Ne fummofelici. Trascorrono circa quattro anni e succede l’imprevisto: l’agnellino viene cacciato pure dalla televisione, da lui egregiamente diretta. Su iniziativa di chi? Mia? Nossignori. Sempre della Cei, Conferenza episcopale italiana. E allora, caro Bersani, non dica metodo Boffo, ma metodo vescovile. E piantiamola lì. Facciamola finita, per favore.

Feltri dimentica di raccontare i tanti retroscena del metodo Boffo. E omette di ricordare che la bufala del direttore «noto pederasta già attenzionato dalla polizia» è tutta del Giornale, che pubblicò all’epoca la nota del misterioso postino insieme alla condanna per molestie ricevuta da Boffo. Il quale, tanto per ricordarlo, come scrisse all’epoca Panorama non aveva colpa per l’accaduto: anche se le telefonate che invitavano una certa donna a lasciare il marito partirono dall’ufficio di direzione di Boffo, a farle fu un ragazzo che lavorava da stagista all’Avvenire su indicazione di un cardinale. Per questo Boffo non si presentò al processo e venne emesso il famoso decreto penale di condanna che oggi ritorna periodicamente a far capolino sui giornali.

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