Virginia Raggi e la faticosa nomina di Daniele Frongia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-28

La carica dell’ex consigliere viola la Legge Severino, dice l’opposizione ai grillini in Campidoglio. Ma il M5S precisa: «Abbiamo già ricevuto i pareri positivi». Il giallo della nomina e la risposta dello staff della sindaca

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«I pareri li abbiamo già chiesti e ottenuti prima di procedere alla nomina, altrimenti non avremmo proceduto in tal senso. Daniele Frongia è già stato nominato capo di gabinetto»: questo avrebbe detto oggi la sindaca di Roma Virginia Raggi, interpellata all’uscita dal Campidoglio, su una possibile incompatibilità per la nomina di capo gabinetto, di Daniele Frongia, già consigliere capitolino M5S: «Ho chiesto i pareri proprio per capire se vi fossero problemi – ha aggiunto – e ho avuto risposte positive in merito all’assenza di qualunque incompatibilità o inconferibilità».

Virginia Raggi ha già nominato Daniele Frongia?

Ci sono due problemi intorno alla dichiarazione della Raggi. Il primo è quello che il Capo di Gabinetto viene nominato previa deliberazione della giunta capitolina; è evidente che la giunta non può aver deliberato alcunché perché non è ancora stata nemmeno presentata dalla neosindaca (che lo farà, come ha detto, il 7 luglio).

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Il regolamento comunale sul capo di gabinetto del sindaco di Roma (fonte)

Ma qui dallo staff della sindaca precisano che la Raggi in realtà ha detto oggi che è partita soltanto la richiesta di nomina e non la nomina vera e propria. C’era anche chi faceva l’ipotesi che Frongia fosse stato nominato con ordinanza in attesa della delibera per l’assunzione. Il secondo problema riguarda il nome. «Per Daniele Frongia, il braccio destro che dovrebbe fare il capo di gabinetto, c’è un problema con la Severino: essendo stato consigliere comunale, almeno per un anno non potrebbe ricoprire ruoli dirigenziali», scriveva oggi il Corriere della Sera. Il Messaggero su Frongia era più preciso:

Ma proprio sul ruolo di quest’ultimo è già scoppiato un caso. A tirarlo fuori è il senatore Andrea Augello (ex Ncd ora nel gruppo Idea) con tanto di interrogazione al ministro Marianna Madia. La nomina di Frongia, laureato in Statistica e dipendente dell’Istat,sarebbe «un atto amministrativo su cui pesa un forte pregiudizio di nullità». Perché? La legge Severino, scrive Augello, «impedisce alle amministrazioni di nominare dirigenti ex consiglieri comunali o consiglieri in carica nel Comune interessato». Deve almeno passare un anno.
La pratica è scoppiata nelle mani del M5S che ha chiesto anche un parere legale spiegando che l’incarico è «conferibile» in quanto fiduciario del sindaco. Tesi che non convince Augello che nella sua interrogazione insiste: «Il trattamento economico è equiparato a quello dei dirigenti per un totale circa di 180.000 euro ed è regolato dallo Statuto del Comune». Di fatto la nomina di Frongia, fedelissimo della Raggi, per il momento è saltata e finirà sul tavolo della Madia.

Anche qui però lo staff dichiara di aver chiesto un parere preventivo all’ANAC e all’avvocatura del Campidoglio, le quali hanno dichiarato che nulla osta al nome di Frongia: «Altrimenti non sarebbe partita la richiesta di nomina», si precisa.
EDIT 20:30: In una nota uscita in serata l’Ufficio Stampa del Campidoglio ammette invece che la nomina di Frongia è stata effettuata e non c’è stata alcuna “richiesta di nomina”. Nella nota si fa riferimento a “pareri favorevoli” ricevuti dal Campidoglio senza accennare né ad ANAC né all’Avvocatura del Campidoglio. È evidente che, come avevamo scritto, la nomina è stata effettuata dal sindaco con ordinanza in attesa della delibera della giunta per l’assunzione, che non potrà avvenire prima del 7 luglio.

“Oggi la sindaca Raggi ha nominato Daniele Frongia Capo di Gabinetto. La nomina è avvenuta dopo aver acquisito i pareri favorevoli, dai quali è emersa l’assenza di qualunque incompatibilità o inconferibilità allo svolgimento dell’incarico”. Così, in una nota, l’Ufficio Stampa del Campidoglio.

Riguardo l’incompatibilità con il ruolo di consigliere, l parere studiato dal M5S si rifarebbe a un caso analogo a Bologna, dove però l’ex consigliere venne inquadrato come funzionario e non come dirigente. Per bypassare i vincoli della legge Severino Frongia non avrà né poteri di spesa né di firma sugli atti dell’amministrazione con rilevanza esterna.

Laura Baldassarre all’assessorato al sociale?

Nel frattempo sempre sulla giunta si fa strada l’ipotesi di avere Laura Baldassarre all’assessorato al sociale. Baldassarre, responsabile dell’advocacy istituzionale dell’Unicef Italia e già nell’Ufficio del Garante nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ieri ha partecipato alla riunione-fiume al quartier generale M5s di via Ostiense, dove il neo sindaco ha incontrato i consiglieri pentastellati e alcuni dei futuri assessori. Sul nome della Baldassarri si registra la polemica di Andrea Romano (Partito Democratico): “Per onorare l’autonomia dal direttorio, la Raggi che non riesce a fare la giunta, nonostante le promesse disdette a più riprese in campagna elettorale, si fa dettare l’assessore al sociale da Di Maio, mettendo una persona vicina al suo più stretto consigliere. Raggi, come volevasi dimostrare, anche da sindaco è teleguidata, oggi è Di Maio domani la Casaleggio & associati. Il M5S è sempre più etero diretto”.  La nuova squadra di governo della Capitale, alla quale si lavora in queste ore, potrebbe essere presentata ufficialmente in occasione del primo consiglio comunale il 7 luglio, ma già alla vigilia del ballottaggio Raggi aveva annunciato i nomi dei primi quattro assessori: Luca Bergamo alla Cultura, Andrea Lo Cicero allo Sport, Paola Muraro all’Ambiente e Paolo Berdini all’Urbanistica.

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