«Virginia Raggi parla sul blog di Grillo per far guadagnare la Casaleggio»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-11-11

Il Messaggero scrive che la Casaleggio ci guadagna dagli interventi della sindaca sul blog di Grillo. In realtà le cose non stanno proprio così. Ma la Raggi è obbligata dal contratto firmato con il M5S a parlare attraverso quel canale. E quel contratto ha anche altri obblighi. Ricordiamoli

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Simone Canettieri sul Messaggero di oggi maligna oggi sull’abitudine di Virginia Raggi di comunicare attraverso il blog di Beppe Grillo. Lo ha fatto l’ultima volta in occasione dell’annuncio di delibera sulle slot machines, ma la circostanza si è ripetuta in varie occasioni durante il suo incarico da sindaca. La tesi del quotidiano di Caltagirone è che così la Casaleggio ci guadagna:  «Sia il comico sia l’azienda madre si fregano le mani a pensare alla stretta sulle slot dell’amministrazione. È una questione di clic, e quindi di soldi. Da quando si insediò in Campidoglio con un memorabile video dell’ufficio («Vedete, questa è la casa di tutti i romani») Virginia Raggi comunica la propria attività da sindaco della Capitale scegliendo la piattaforma del Capo (www.beppegrillo.it che poi rimanda anche al nuovo blog delle stelle) e lo fa a discapito del sito del comune di Roma. Obbligando, chi fosse interessato a seguirne l’attività via social, a ingrassare il traffico della sacra piattaforma».

«Virginia Raggi parla sul blog di Grillo per far guadagnare la Casaleggio»

In realtà c’è da segnalare che i video della Raggi non sono corredati dalla pubblicità video che invece è ospitata in altre iniziative sul blog della Casaleggio Associati. E che, come nell’occasione del video che celebrava l’arrivo dei primi fra i 150 bus comprati dalla Giunta Marino, molto spesso i filmati vengono embeddati direttamente da Facebook. Ma i banner sulla pagina di Grillo sono visibili lo stesso.

In questo modo «Virginia» aumenta gli utenti unici e le pagine visualizzate. Una mano non da poco alla casa madre. Perché da questi dati di pendono variabili importanti per «l’oracolo del M5S» che ultimamente non se la passa molto bene a contatti. Passati(dati Audiweb) da 1 milione di utenti al mese (rilevazione agosto 2015) a circa 420mila (rilevazione agosto 2016). Sicché il traffico che produce la Raggi con le comunicazioni istituzionali fa alzare, in quota parte, il valore dei banner pubblicitari che si trovano sul blog. Ieri per esempio ce n’erano sette.
Secondo una stima di mercato,molto al ribasso, mille visualizzazioni(che non devono essere per forza dei clic) fruttano 30 centesimi. Ieri i banner erano sette: quindi 2 euro e dieci centesimi per ogni mille pagine visitate sul blog, dove la sindaca di Roma continua a postare notizie non politiche ma soprattutto istituzionali. Come appunto l’arrivo dei 150 autobus a Roma.

In più la pubblicità non è presente sulla pagina di foglia del blogdellestelle, ma soltanto sul sito di Beppe (e sull’home page del blogdellestelle):
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Il contratto tra Virginia Raggi e Beppe

Ma la parte più interessante della discussione non è tanto questa, ma la circostanza, sempre ricordata dal Messaggero, del contratto firmato tra Virginia Raggi e Beppe Grillo. Lì infatti è scritto chiaro e tondo che la sindaca e i suoi assessori DEVONO informare attraverso il blog di Grillo: al punto 4 viene specificato che lo strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni e la partecipazione dei cittadini è il sito di Beppe Grillo, mentre al punto 5 si ricorda che il sindaco, gli assessori e i consiglieri del M5S dovranno informare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle e gli elettori con cadenza periodica, non meno di una volta al mse, mediante la pubblicazione di video sul canale Youtube del MoVimento 5 Stelle. Anche i tanti canali del M5S Roma su Youtube però non sono corredati di pubblicità.
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E da notare c’è anche altro. Durante un’intervista a Ballarò all’epoca della sua candidatura la sindaca parlò di staff riferendosi, “per le questioni giuridicamente complesse con il supporto di uno staff coordinato dai garanti del Movimento. I membri di questo staff, di cui tutti finora hanno parlato a sproposito, sono parlamentari…”. Nell’articolo 2 del codice di comportamento sottoscritto da Virginia Raggi e dagli altri candidati del M5S alle elezioni amministrative di Roma è scritto questo:

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Dal codice di comportamento sottoscritto da Virginia Raggi

Lei stessa, nel rispondere alla domanda di Alessandro Gilioli de l’Espresso che ha scatenato tutto questo cancan aveva detto:

Al punto 2 il codice dice: “Le proposte di atti di alta amministrazione verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle”. Questo vuol dire che prima di prendere una decisione su atti di alta amministrazione lei dovrà parlare con qualcuno a Milano. A quale titolo questo staff interviene nelle decisioni che lei dovrà prendere su Roma?

«È uno staff tecnico legale coordinato dai garanti. Avvocati che ci aiutano, per esempio, a fare ricerche legali sulle persone da nominare. È una garanzia ulteriore avere più occhi che controllano determinati atti come le nomine. Noi riteniamo che sia utile avere la possibilità di confrontarsi con qualcuno che si avvicina e propone la propria candidatura, anche come assessore».

Ora, è evidente a chiunque dotato di senno che il codice di comportamento mai smentito dal M5S si riferiva a uno staff di avvocati coordinato (e nominato) dai garanti (cioè, Grillo e Casaleggio), e anche che la Raggi ha detto più o meno la stessa cosa, confermandola nella sostanza, a l’Espresso, mentre a Ballarò ha specificato che i membri del suo staff li ha nominati lei, al contrario di quello che sostiene il codice di comportamento che lei stessa ha sottoscritto. Ma soprattutto: nessuno ha mai saputo chi siano e come stiano agendo, se stanno davvero agendo, «i membri dello staff tecnico-legale coordinato dai garanti del MoVimento 5 Stelle» che avrebbero dovuto studiare «le proposte di atti di alta amministrazione e le questioni giuridicamente complesse», per le quali però il Comune di Roma ha già una pletora di impiegati e professionisti. Sarà un altro segno della “trasparenza quanno ce pare” della sindaca?

Leggi sull’argomento: Virginia Raggi soffre lo staff

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