Via Prenestina 1391: il presidio anti-sgombero degli immobili della Curia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-28

Gli immobili sono proprietà della Curia e in particolare della Missione dei Padri Monfortani. A difesa delle circa 400 persone che danno vita all’occupazione sono arrivati da questa mattina presto diverse decine di attivisti

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Da questa mattina all’alba è in corso un picchetto anti-sgombero a via Prenestina 1391, a Roma, davanti due palazzine occupate l’8 dicembre scorso nel giorno di apertura del Giubileo della Misericordia. Gli immobili, spiegano gli esponenti dei movimenti per il diritto all’abitare, sono proprietà della Curia e in particolare della Missione dei Padri Monfortani. A difesa delle circa 400 persone che danno vita all’occupazione sono arrivati da questa mattina presto diverse decine di attivisti, chiamati a raccolta dai Movimenti con lo slogan lanciato sui social network “La chiesa dichiara guerra ai poveri. Fermiamo lo sgombero”.
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Su Facebook i movimenti hanno organizzato un presidio anti-sgombero:

Padre #angeloepis, missionario monfortano, denuncia e chiede lo sgombero di un centinaio di famiglie che da dicembre hanno trovato casa presso lo stabile di via prenestina 1391. Nell’anno del giubileo della misericordia continua la guerra ai poveri, addiritura provocata dai religiosi. Raduniamoci per evitare che le 120 famiglie tra cui, anziani, donne incinte, bambini e malati vengano buttati per strada. Daje!!! #primaipoveri #senzacasamai

Nel comunicato del Presidio si accusano apertamente i preti di aver agito per non far sfumare un progetto di housing sociale:

La missione dei padri Monfortani sarà sicuramente quella di alleviare caritatevolmente le anime disperate confortandole con la fede e la preghiera, però non è certo quella di sostenere nel disagio le famiglie che non hanno una casa e hanno trovato un tetto nelle palazzine vuote da dieci anni in via Prenestina 1391.
Anzi, la necessità di non vedere sfumare l’affare che stanno tentando di fare con Cassa depositi e prestiti per farsi finanziare un progetto di housing sociale utile ad avviare un percorso speculativo sugli immobili in questione, ha avuto probabilmente la sua buona parte nello spingere padre Angelo Epis a recarsi in questura per sporgere denuncia contro gli occupanti, chiedendone di fatto lo sgombero immediato. Il zelante missionario ha messo nelle mani di Prefettura e forze dell’ordine il futuro di 120 famiglie, quasi 400 persone tra cui molte bambine e molti bambini. Da domani quindi la misericordiosa attenzione della chiesa avrà ottenuto il ripristino dei luoghi e avrà messo per la strada al freddo invernale tante pecorelle smarrite.
Perchè tanta solerzia e così poca disponibilità a trovare soluzioni? Non sarà per caso che in questo modo, con la svolta securitaria voluta dal duo Gabrielli/Tronca fatta di licenziamenti, divieti, retate, sfratti e sgomberi- come quello in corso nell’occupazione abitativa di Villa Lauricella al Pigneto- si intende anche rispondere alle dichiarazioni di Orfini, dopo la manifestazione dei movimenti al Brancaccio? Il presidente del Pd ha affermato che la questione casa non è un problema di ordine pubblico e necessita di risposte sociali non repressive, attaccando anche l’articolo 5 del famigerato e inutile piano casa dell’ex ministro Lupi che nega la residenza a chi occupa per necessità.

Foto da: Twitter

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