La vera storia della social card agli stranieri

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-11-21

Le norme oggi approvate erano previste dal 2013, l’estensione partiva dal 2012. Ieri l’emendamento serviva solo a coprire le Poste in attesa della gara. Ma i giornali non potevano lasciarsi scappare l’occasione di fare un po’ i razzisti

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La storia della social card estesa agli stranieri e agli extracomunitari oggi è l’argomento preferito dei giornali di destra. «Intanto il governo regala soldi agli extracomunitari», titola oggi il Giornale di Sallusti.
 
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Molto più eccitato Libero, che regala alla storia tutta l’apertura del mattino e un lungo articolo a firma di Fausto Carioti all’interno.
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Inutile dire che Libero mette in connessione Renzi e Salvini, spiegando che il regalo agli extracomunitari è un assist a Matteo Salvini e alla Lega che sta portando avanti una politica xenofoba e da queste regalìe non può che trarre vantaggio.
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LA VERA STORIA DELLA SOCIAL CARD AGLI STRANIERI
Solo che c’è un problema. L’adeguamento della social card a stranieri ed extracomunitari era stato già previsto nella Legge di Stabilità 2013.  Un emendamento del governo che ha compensato Poste dei costi della distribuzione nei primi mesi del 2014 è stato erroneamente interpretato come allargamento della carta acquisti anche agli extracomunitari, scatenando la polemica politica. Peccato che la norma sia nata con la manovra dello scorso anno e che la sperimentazione a favore degli immigrati con regolare permesso di soggiorno vada avanti ormai da mesi. Non solo: l’estensione agli stranieri era norma del 2012, come si evince da qui. A chiarire in serata una polemica surreale è dovuto intervenire anche il Tesoro, sottolineando che l’emendamento del governo sana esclusivamente il periodo gennaio-marzo 2014 e non modifica i criteri per l’accesso alla prestazione. Il comunicato del Tesoro:

L’emendamento del governo al ddl di stabilità in tema di carta acquisti ha l’obiettivo di porre rimedio alla situazione che si è creata a seguito della mancata conversione della norma contenuta nell’articolo 9 comma 15 del D.L. 150/2013 (decreto proroga termini). Tale disposizione garantiva la continuità del programma Carta Acquisti consentendo a Poste italiane spa di erogare il servizio di pagamento in favore degli aventi diritto alla social in attesa dell’espletamento della gara per la nuova aggiudicazione del servizio. Lo stralcio della norma in sede di conversione in legge del decreto avrebbe quindi come conseguenza la mancanza per Poste della titolarità giuridica ad effettuare il servizio. Poste spa dovrebbe quindi recuperare da questi soggetti indigenti le somme erogate da gennaio 2014 a marzo 2014, quando la società, dopo aver vinto la gara indetta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha stipulato il relativo contratto (24 marzo 2014). L’emendamento del governo al ddl di stabilità non prevede modifiche alle condizioni personali, anche quanto alla nazionalità, per accedere al beneficio, rispetto alla legislazione vigente che prevede anche per il soggetto extracomunitario con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo, il diritto alla social cardSi sottolinea che il ddl di stabilità, nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri, prevede il rifinanziamento per il 2015 della carta acquisti per un importo pari a 250 milioni di euro, la stessa cifra stanziata per il 2014.

Insomma, la social card estesa non è una mossa di Renzi che aiuta Salvini, visto che il governo non ha fatto nessuna mossa. E i fondi della social card sono anche per gli stranieri già dal 2012, oltre a essere stati inseriti nella Legge di Stabilità 2013, quando Renzi ancora non governava. Una mezza bufala, buona comunque per riempire le pagine dei giornali.

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