Tutti quelli che vanno al Family Day

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-01-29

Guardando i partecipanti al Family Day di domani si capisce che l’unica idea di famiglia che hanno in comune è quella in cui la donna è sottomessa all’uomo

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Ma quanta bella gente che andrà al Family Day a manifestare in compagnia di Mario Adinolfi e del Comitato difendiamo i nostri figli per difendere la famiglia naturale dall’attacco dell’omosessualismo imperante. Il popolo è con noi, dice da giorni il direttore de La Croce, ma di quale popolo stiamo parlando? Il popolo di Dio? Improbabile, perché l’Altissimo non ha ancora fatto sapere se ci sarà. Più probabile si tratti invece di tutte quelle persone che – a vario titolo – credono che i gay non possano avere il diritto a unirsi in matrimonio perché – spiegano – che ne sarà dei diritti dei bambini? Ecco quindi che quella che molti vedono come una lotta contro i diritti dei gay si trasforma in una lotta a favore dei diritti dei bambini e così – credono – nessuno potrà rinfacciare loro di essere contro i diritti di qualcuno.

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Marion Adinolfi come Martin Luther King

Saremo un milione in piazza e non ci saranno solo cattolici

Va da sé che la contrapposizione tra diritti diversi (bambini vs omosessuali) sia poco più che un mero artificio retorico per far pensare che gli omosessuali (e i parlamentare che voteranno a favore del DDL Cirnnà) non vogliono il bene dei bambini. Il motivo? Si tratta della solita balla secondo la quale la Stepchild Adoption spalancherebbe le porte alla pratica dell’utero in affitto ovvero quella che in modo meno volgare e crudo si chiama maternità surrogata. Pratica che è espressamente vietata dal nostro ordinamento e alla quale – è bene ricordarlo – ricorrono prevalentemente le coppie eterosessuali che non possono avere figli.

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La galassia del Family Day (Repubblica, 18 giugno 2015)

 
Ma ormai è tardi per ragionare, e Massimo Gandolfini dell’Associazione Medici Cattolici, dell’Associazione Scienza & Vita, e dell’Associazione Vita è (davvero) già tra i firmatari di una spassosa lettera al Ministro Giannini contro l’educazione sessuale nelle scuole annuncia con lo stesso slogan usato a giugno: «Saremo un milione. Con noi al Circo Massimo anche i cristiani di altre confessioni e persone di religione diverse come i musulmani». E la cosa non stupisce, a giugno dal palco di Piazza San Giovanni era intervenuto pure l’imam della Moschea di Centocelle ed in fondo in Iran esiste la pena di morte per gli omosessuali, in Arabia Saudita essere gay è un reato e quelli dell’ISIS (purtroppo ancora bloccati sul GRA) i gay li scaraventano direttamente giù dai palazzi. Non c’è che dire, una bella prova di convivenza e di tolleranza  in nome dell’odio per qualcun altro. Chissà se l’Imam e Adinolfi avranno modo di parlare di quando Mario affilava le spade per una nuova guerra santa e si permetteva di dire ai suoi confratelli musulmani che avrebbero dovuto fare come il cristianesimo che ha saputo raccogliere «la sfida della modernità, dell’illuminismo, della ragione». Niente male per il direttore del quotidiano “contro i falsi miti di progresso“. Niente male per quel cristianesimo che ancora fa fatica ad accettare che nella Costituzione Europea non ci sia un richiamo alle radici cristiane d’Europa e non si rende conto che la nostra idea di Europa è figlia della modernità, dell’illuminismo e della ragione.
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Ma le varie associazioni cattoliche, come le Sentinelle in Piedi, AGAPO (anche se non è ben chiaro chi formerà la delegazione di questa misteriosa associazione), Notizie Pro Vita (quelli che tappezzavano Roma coni manifesti con le bufale sul DDL Cirinnà) non saranno certo da sole. Forza Nuova e Casa Pound hanno fatto sapere che loro a Roma ci saranno, con il tricolore, naturalmente.
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Del resto Simone Di Stefano era quello che spiegava in questo modo la sua contrarietà alle Unioni Civili.
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Omosessuali penitenti e mariti fedifraghi

La presenza delle due associazioni di estrema destra però, a differenza del Family Day di giugno, non è gradita agli organizzatori. E si capisce, vogliono essere i più ecumenici possibile, e nascondere sotto il tappeto quelle brutte accuse di omofobia. Anzi sono loro ad essere discriminati dalla gaystapo e ridotti al silenzio dall’omodittatura. Per questo è stato dato molto risalto alla partecipazione di associazioni come AGAPO che si definisce “amica degli omosessualI” o anche a quella di HomoVox, l’associazione francese di gay contrari alle Unioni Civili che da sempre sfila a fianco della Manif pour Tous  e che ha già preso parte al Family Day di giugno e che rivendica il diritto dei gay a essere differenti e a essere trattati diversamente anche dal punto di vista matrimoniale. Sulla stessa linea c’è la Sentinella gay Giorgio Ponte, anche lui probabilmente sarà al Circo Massimo in quanto “rappresentante” dei gay. Come fate a dire che dei gay sono omofobi? Ecco l’altra arma retorica degli omofobi. Sempre per rimanere sulla linea di quelli che chiedono di essere trattati in modo diverso e ai quali piace sentirsi inferiori a Roma ci sarà senza dubbio la sottomessa Costanza Miriano, qualche giorno fa disperata perché non si trovavano i soldi per organizzare l’evento. Ci sarà soprattutto tanta politica, a partire dal Ministro Galletti che a Roma ci andrà con moglie e figli. E ci saranno senza dubbio i Parlamentari per la famiglia tra i quali spiccano i nomi di Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Carlo Giovanardi Roberto Formigoni. Probabilmente ci sarà anche Alessandra Mussolini (che nei giorni scorsi ha detto che vorrebbe che il nonno Benito resuscitasse, magari per far arrivare in orario i treni del Family Day), con il marito Mauro Floriani il fedifrago travolto dall’inchiesta sulle baby squillo dei Parioli che ha patteggiato un anno di reclusione e una multa di 1.800 euro per prostituzione minorile. Giusto perché si parla di diritti dei bambini e dei minori, chi meglio di lui? Hanno fatto sapere che ci saranno Maurizio Gasparri e Renato Brunetta. Mentre Matteo Salvini, che di famiglie ne ha due e mezzo ha detto che ci sarà moralmente (forse è dispiaciuto perché non vogliono CasaPound?). Ma non preoccupatevi, a difendere le famiglie numerose potrebbe fare ancora in tempo ad arrivare Pier Ferdinando Casini. Ci sarà sicuramente l’avvocato Paolo Palleschi, il grillino cattolico che da sempre si oppone ai matrimoni gay anche se sul portale la mozione a favore del DDL Cirinnà ha ottenuto da tempo il consenso degli iscritti al MoVimento 5 Stelle. Non si sa se con lui ci saranno anche Tiziana Ciprini, Marta Grande e Azzurra Cancelleri, le parlamentari del MoVimento che sembrano intenzionate a non seguire la linea del partito. Infine come non dare conto del sostegno che arriva dai complottisti di Lo Sai e dai fasciogentisti di InformareXResistere? Senza di loro la festa dell’omofobia non può mica cominciare.

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