Tutti pazzi per la tangente

di Carlo Cipiciani

Pubblicato il 2015-03-17

Tangenti, corrotti, indignazione. Ma se il fenomeno da noi è così diffuso, non sarà che siamo tutti un po’ pazzi per la tangente?

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La tangente c’è e (purtroppo) si vede. Certo – non fasciamoci troppo la testa – non è un fenomeno solo italiano. Ma da noi sembra particolarmente diffuso.
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Quello su cui dovremmo riflettere meglio è sul perché. E la risposta purtroppo non è poi così difficile: perché molti la ritengono un peccato veniale, un male necessario, una cosa sopportabile e comunque funzionale in un paese mai davvero unito, mai davvero pronto a “diventare adulto”, in cui la “scorciatoia” del favore è sempre meno faticosa della “pretesa” del diritto.
E poi, si sa, una mano lava l’altra,  no?
Ecco perché in questa bell’Italia del miracolo si schiaffeggiano magistrati e “moralisti” e di accarezzano corrotti e “uomini del fare”.
Ma non prendiamocela con i politici, per favore. Purtroppo siamo tutti un po’ pazzi per la tangente. E chissà che verrà dopo. O, se preferite, what comes neXt.

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