I troppi bambini morti in Grecia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-17

La mortalità infantile cresce dopo otto anni di crisi mentre scendono le nascite. In aumento anche i malati di depressione. Intanto l’ESM autorizza 7,5 miliardi di aiuti

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La mortalità infantile in Grecia è salita dal 2,65‰ nel 2008 al 3,75‰ nel 2014, dopo otto anni di grave crisi economica, uno sviluppo attribuito in particolare a un aumento del 10% dei decessi di bambini con meno di un anno di età. È uno dei dati più drammatici contenuti nell’ultimo rapporto di politica monetaria della Banca di Grecia (disponibile sul sito internet dell’istituto, alle pagine 91-93) che, riprendendo le statistiche stilate dall’Elstat nel 2015, ha scattato un quadro estremamente preoccupante del deterioramento delle condizioni di vita dei cittadini ellenici, schiacciati da anni di recessione e austerità.

I troppi bambini morti in Grecia

“Anche se saranno necessari diversi anni per rilevare l’impatto complessivo della crisi economica sulla salute della popolazione greca, diversi indicatori della salute hanno iniziato a peggiorare”, sottolinea la banca centrale, la quale sottolinea come, secondo l’indagine Elstat, “la quota della popolazione sopra i 15 anni che soffre di un problema di salute cronico e’ salita dal 39,7% nel 2009 al 49,3% nel 2013”. “Degna di nota è la constatazione che la salute fisica dei bambini è influenzata negativamente dalla crisi economica”, prosegue il rapporto, “la percentuale di bambini che nascono sottopeso (meno di 2,5 chili) in Grecia è aumentato del 19% nel periodo 2008-2010”. L’aumento della mortalità infantile, si legge ancora nel documento, si accompagna “a un declino delle nascite pari al 22,1% nel periodo citato”. A peggiorare è anche la salute mentale dei greci. Secondo il rapporto, negli anni della crisi il numero di ellenici che soffre di depressione è cresciuto costantemente, passando dal 3,3% del 2008 all’8,2% nel 2011, fino a balzare al 12,3% nel 2013. Ciò avviene in un contesto che, a causa dei forti tagli alla spesa pubblica, rende sempre più difficile ottenere cure adeguate. La Banca di Grecia ricorda, ad esempio, il rapporto Ocse del 2015 che fissa al 21% la quota della popolazione priva di copertura sanitaria, laddove è circa un greco su sei ad affermare di non poter soddisfare le proprie esigenze mediche a causa della povertà. “Al fine di rispondere alle esigenze mediche e farmaceutiche insoddisfatte”, sottolinea il rapporto, “è aumentata nei centri urbani la presenza di cliniche di volontari che, prima della crisi, si occupavano principalmente dei bisogni degli immigrati privi di copertura”. “E’ evidente la necessita’ che le politiche di riforma siano più mirate sul rafforzamento dell’efficienza dei servizi sanitari che su ulteriori tagli alla spesa pubblica”, conclude la banca centrale egea, “occorre garantire la piena copertura sanitaria della popolazione, in particolare i non assicurati e i gruppi sociali più colpiti dalla crisi economica” anche perché “se il livello di salute dei cittadini continuera’ a deteriorarsi, la spesa sanitaria e’ destinata ad aumentare in futuro, mentre le ore di lavoro e la produttivita’ caleranno”.

I 7 miliardi di aiuti

Intanto il consiglio direttivo dello European Stability Mechanism oggi ha autorizzato l’esborso di 7,5 mld di euro di aiuti alla Grecia, parte della seconda tranche di aiuti (10,3 mld complessivi), autorizzata anch’essa oggi, nell’ambito del terzo programma di assistenza finanziaria al Paese. La Grecia “utilizzerà i fondi per far fronte al servizio del debito e per aiutare a pagare gli arretrati” nei confronti dei creditori interni. Per il direttore generale dell’Esm Klaus Regling, “la decisione di oggi di erogare 7,5 mld di euro alla Grecia è un riconoscimento dell’impegno del governo a portare a termine riforme essenziali. La Grecia ha approvato leggi che riformeranno le pensioni e il sistema della tassazione sui redditi, creeranno un nuovo fondo per le privatizzazioni e gli investimenti, consentiranno la cessione dei crediti deteriorati e introdurranno un meccanismo automatico di aggiustamento di bilancio, che scatterà nel caso in cui gli obiettivi di bilancio non dovessero essere raggiunti”.  “Come concordato il mese scorso – continua Regling – i membri dell’Esm sono disposti in linea di principio ad aiutare gli sforzi della Grecia con ulteriori misure di alleggerimento del debito, incluse misure a breve termine che possono essere implementate nel corso del programma attuale. Questo accadrà se la Grecia continuerà a rispettare le condizioni predefinite”. Gli altri 2,8 mld di euro della seconda tranche di aiuti saranno resi disponibili alla Grecia dopo il completamento di una serie di misure e un saldo soddisfacente dei debiti accumulati nei confronti dei creditori interni. Con l’esborso approvato oggi, l’assistenza finanziaria dell’Esm alla Grecia raggiungerà 28,9 mld di euro, su un volume complessivo del programma di 86 mld.
EDIT DEL 19 GIUGNO 2016: Su Twitter un nostro lettore ci va notare che il numero di bambini deceduti in Grecia è in realtà in diminuzione. Il lettore cita l’andamento nel tempo dei dati assoluti relativi alle morti infantili. Quello che conta però, è il “tasso di mortalità infantile” (ossia numero di decessi infantili entro 1 anno dalla nascita / numero di nascite totali). E questo, ahinoi aumenta, come precisamente indica la stessa tabella richiamata dal lettore. Il fatto che il numero di decessi infantili entro 1 anno dalla nascita diminuisca in cifre assolute vuol solo dire che il numero delle nascite totali diminuisce ancor più rapidamente. Questo è vero per la Grecia, ma è una tendenza di fondo in quasi tutti i paesi avanzati.

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