Tiziano Renzi, la Chil Post e il mutuo al padre del premier

di dipocheparole

Pubblicato il 2014-12-21

Il Credito Cooperativo di Pontassieve e il mezzo miliardo per gli investimenti con Fidi Toscana

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Spunta un mutuo nella storia di Tiziano Renzi e della Chil Post, che è costata al padre di Matteo un’indagine per bancarotta fraudolenta a Genova. Nel 2010 la Chill Post ha ottenuto un mutuo di 496.717,65 euro dal Credito Cooperativo di Pontassieve. Il mutuo è stato garantito dalla FidiToscana, società controllata al 49% dalla Regione Toscana, ed è stato concesso con la causale di «sostegno alle imprese femminili» perché in quel momento risultavano responsabili la madre e la sorella di Matteo Renzi. Pochi mesi prima della vendita sospetta della società che è sotto la lente dei magistrati, è arrivato questo prestito del quale i giudici hanno chiesto conto ieri proprio a Tiziano Renzi, interrogato. Racconta il Corriere:

La società si trovava già in cattive acque e aveva sulle spalle un’azione giudiziaria per non aver pagato l’affitto della sede (il che le è poi costato una condanna al pagamento di 11 mila euro). Il mutuo di 496.717,65 euro è stato garantito dalla FidiToscana, la società controllata al 49 per cento dalla Regione Toscana — il resto dell’azionariato è costituito da banche — con lo scopo istituzionale di sostenere lo sviluppo di piccole imprese. È stato concesso con la causale di «sostegno alle imprese femminili» perché in quel momento risultavano responsabili la madre e una sorella di Matteo Renzi (le relazioni della polizia giudiziaria tuttavia escludono responsabilità della madre del premier, il cui ruolo sarebbe stato solo funzionale alle attività del marito).

La Banca di Pontassieve si è inserita nell’elenco dei creditori dopo la dichiarazione di fallimento, anzi è il maggior creditore, ma a rimetterci di più sarebbe la Fidi Toscana che ha garantito il prestito e che si troverebbe ora — secondo le indagini — a dover rispondere dell’ottanta per cento della cifra. Sempre che la Banca di Pontassieve eserciti il suo diritto a chiedere conto della garanzia .Da sottolineare poi che il mutuo concesso era chirografario,senza accensione di ipoteche quindi ma solo basato sulle garanzie. E proprio lo stesso giorno in cui è stato interrogato a Genova Tiziano Renzi la Guardia di Finanza ha effettuato su ordine della Procura una perquisizione nella sede della Banca di credito Cooperativo di Pontassieve per acquisire documenti relativi alla concessione del mutuo e alle garanzie fidejussorie.

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