800 861 061: a cosa serve il Telefono Verde AIDS

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-12-01

Il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) è in uso dal 1987. Oggi, giornata mondiale della lotta all’AIDS, è attivo dalle 10 alle 18

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L’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione si colloca all’interno del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità e svolge attività di ricerca, prevenzione, formazione, consulenza e coordinamento di network. Il Telefono Verde AIDS e IST si colloca nell’area prevenzione. Anna Maria Luzi, direttore dell’Unità Operativa, Matteo Schwarz, consulente legale, e Anna Colucci, ricercatrice, ci raccontano la storia del telefono e a cosa serve.
 
800 861 061
«Il Telefono nasce nel 1987, cioè negli anni in cui l’epidemia era devastante» dice Luzi. «C’erano 5 linee telefoniche, passate poi a 6. Quanto agli orari, all’inizio il servizio era attivo dalle 13 alle 17, poi fino alle 18, dal lunedì al venerdì. Rispondono esperti in diverse discipline: medici, psicologi, legali, specialisti in comunicazione sanitaria. Il servizio è offerto non solo in italiano ma anche in altre lingue: inglese, francese e portoghese. Nell’ultimo anno, l’attività di HIV/AIDS/IST counselling telefonico è stato integrato da un sito, Uniti contro l’AIDS, risultato di un progetto promosso e finanziato dal Ministero della Salute per divulgare informazioni scientifiche relativamente all’HIV e alle infezioni sessualmente trasmesse (IST) in modo corretto e diretto a chi usa internet per cercare informazioni riguardo alla propria salute». Dal primo luglio il Telefono ha anche una copertura internazionale con un account Skype. Si può, infatti, telefonare dall’estero e accedere così al servizio, con la garanzia della privacy (Skipe è in modalità solo voce). Oggi 1 dicembre, Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, il Telefono Verde dell’Istituto Superiore di Sanità sarà attivo dalle 10 alle 18.
Giornata mondiale per la lotta all’AIDS
 
L’IMPORTANZA DEL COUNSELLING
«Il Telefono Verde AIDS e IST non è destinato a offrire informazioni meramente tecniche, ma piuttosto a fornire, attraverso un colloquio specialistico di counselling articolato in fasi e in procedure ben definite, risposte appropriate ai bisogni della persona che chiama. Questi bisogni non sono sempre esplicitati in modo chiaro dagli utenti, talvolta a causa dello stigma che a tutt’oggi ancora permane».
Act Aware
LE TELEFONATE
«Dopo oltre 27 anni di attività arrivano al Servizio tra le 80 e le 100 al giorno», continua Luzi. Secondo quanto riportato dal Rapporto attività di HIV/AIDS/IST counselling telefonico «da giugno 1987 a dicembre 2013, gli esperti del Telefono Verde AIDS e IST hanno risposto ad un totale di 724.639 telefonate, provenienti prevalentemente da persone di sesso maschile (74,7%), di età compresa tra i 20 e i 39 anni (77,6%) […] Il numero totale dei quesiti formulati è di 1.932.391 riguardanti in massima parte modalità di trasmissione dell’HIV (28,2%), informazioni sul test dell’HIV (25,4%) ed aspetti psicosociali (14,0%)». Il Telefono Verde AIDS e IST dell’Istituto Superiore di Sanità rappresenta un osservatorio dei bisogni informativi e delle caratteristiche delle persone che decidono di utilizzare il telefono per affrontare questioni di salute fondamentali. Nel tempo sono diminuite le persone sieropositive che si rivolgono al Servizio, probabilmente perché hanno altri interlocutori sul territorio, come ad esempio le Associazioni di lotta all’AIDS. Una tendenza analoga è stata osservata nelle donne, le quali nel 2013 hanno rappresentato il 13,2% di quelli che si sono rivolti al Servizio.


 
IL RISCHIO
La percezione del rischio dipende dalle informazioni che la persona possiede. Non conoscendo le modalità di trasmissione dell’infezione, le persone possono ignorare che avere rapporti sessuali non protetti dal preservativo sia pericoloso. Oppure, al contrario, possono pensare erroneamente che una stretta di mano sia rischiosa. «Anche per quanto riguarda le altre infezioni sessualmente trasmesse sembrerebbe esserci un abbassamento della guardia (come la sifilide, che ha avuto un picco a Roma dal 2000), oltre alla scarsa consapevolezza da parte dell’opinione pubblica che tutte le infezioni meritano interesse e non solo l’HIV» dice Schwarz. «Di fatto» prosegue Colucci «le giovani generazioni non sanno, non sono informate in modo adeguato, è diffusa l’opinione che il problema non esista più». Anche i luoghi di aggregazione, che fino a qualche tempo fa avevano un ruolo nel diffondere informazioni e strumenti preventivi, oggi sono in parte sostituititi da altri strumenti di incontro – chat, internet, applicazioni – ove è più difficile fare prevenzione o far circolare le informazioni.

 
LA MEDICINA AVANZA, LO STIGMA PERMANE
Mentre la medicina ha permesso di tenere sotto controllo l’infezione, ampliando le prospettive di vita delle persone con HIV e migliorandone la qualità, la normalizzazione dell’aspetto sanitario ha favorito, paradossalmente, una disattenzione sul piano sociale. Le conseguenze possono essere molto limitanti. Può capitar anche che vi siano ostacoli insuperabili. A volte, aggiunge Schwarz, «quando chiedi un mutuo, una delle condizioni necessarie è di avere un’assicurazione sulla vita, ma l’assicurazione sulla vita, se hai l’HIV, non puoi farla. Quindi la persona sieropositiva potrebbe essere esclusa».
fai il test
RETE AIDS
All’interno dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione si colloca il Network ReTe AIDS (inizialmente finanziato all’interno di un progetto promosso dal Ministero della Salute), cioè una Rete di servizi di counselling telefonico che in Italia si occupano di dare informazioni su HIV, AIDS e infezioni sessualmente trasmesse, condividendo modalità di risposta, contenuti scientifici e raccolta dati (sono 18 i telefoni, verdi e non, che offrono questo tipo intervento). «È importante che ci sia omogeneità nei contenuti e nelle modalità di risposta, in modo da evitare che all’utente arrivino messaggi contrastanti», commenta Colucci. L’intento principale della ReTe AIDS è far sì che la comunicazione arrivi in modo corretto e personalizzato, così da risultare una reale azione di prevenzione.
 
IL SITO
Nel sito, come abbiamo già visto, Uniti contro l’AIDS si possono trovare informazioni su temi quali l’AIDS, l’HIV e le altre Infezioni Sessualmente Trasmesse. Uniti contro l’AIDS offre un elenco costantemente aggiornato con i centri presenti sul territorio nazionale che effettuano il test per l’HIV e per tutte le altre Infezioni Sessualmente Trasmesse, nonché i Centri specializzati nella cura e nell’assistenza delle persone con queste patologie, sul test (dove farlo, cosa serve, cosa dice la legge al riguardo) e infine una sezione in caso di infezione. Nel sito, infine, sono segnalati eventi e attività sul tema (così come in @UniticontroAIDS).
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