Tasi e inquilini: come funziona la tassa sulla casa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-14

La ripartizione sotto la lente; i casi di Milano e Roma

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La Tasi colpisce anche gli inquilini. Non essendo un’imposta sul patrimonio ma sui servizi, una parte della nuova tassa sulla casa va pagata anche da parte degli inquilini, e la legge stabilisce che chi affitta possa arrivare a pagare fino al 30% (il dieci per cento è il minimo). Spiega oggi il Corriere della Sera che il tributo però per quest’anno ha un tetto: per gli immobili che pagano giàl ’Imu la somma tra Imu e Tasi non può superare l’aliquota massima dell’Imu. Il comunepuò applicare un’addizionale di 0,8 millesimi solo se decide detrazioni per la prima casa. Siccome molti grandi Comuni avevanogià l’Imu ai massimi o non hanno applicato la Tasi sugli immobili diversi dall’abitazione principale o lo hanno fatto solo nel limite consentito di 0,8 millesimi. Così ad esempio hanno fatto Milano e Roma, dove l’aliquota per le abitazioni locate è dello 0,8 per mille. E quindi la ripartizione della spesa è 90% proprietario e 10% inquilino: «Il costo è quindi abbastanza modesto ma va sommato a un’Imu molto pesante per il proprietario. Su un’abitazione da 100 euro di rendita catastale il conto Tasi in entrambe le città è di 134 euro, con una spesa per l’inquilino di soli 13 euro, mentre 121 sono a carico del proprietario, che però a Milano deve anche pagare 1.613 euro di Imu,che nella Capitale diventano 1.781. La tabella del Corriere:
tasi case affitto
 
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