Susanna Rufi: la ragazza morta di meningite a Vienna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-02

Aveva un malessere alla testa», ha raccontato chi era con lei, il viceparroco e gli amici, ma i medici hanno immediatamente riconosciuto i sintomi e deciso il ricovero d’urgenza. Purtroppo non c’è stato niente da fare

article-post

Si chiamava Susanna Rufi, aveva 19 anni ed è morta di meningite a Vienna mentre rientrava da Cracovia, dove aveva partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù. «Aveva un malessere alla testa», ha raccontato chi era con lei, il viceparroco e gli amici, ma i medici hanno immediatamente riconosciuto i sintomi e deciso il ricovero d’urgenza. Purtroppo non c’è stato niente da fare.

Susanna Rufi: la ragazza morta di meningite a Vienna

“I membri del gruppo di cui faceva parte sono stati già sottoposti alla necessaria profilassi, che consiste nell’assunzione di una compressa di Ciprofloxacina da 500 mg – afferma la nota della Cei – . Essendo la giovane transitata per Casa Italia, quartier generale a Cracovia del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Cei, l’ospedale di Vienna, a livello cautelativo, invita coloro che abbiano visitato la struttura ad effettuare il medesimo trattamento. Nel caso in cui qualcuno accusasse sintomi quali febbre alta, mal di testa o di gola, problemi di vista o perdita di conoscenza, deve recarsi subito in ospedale, indicando quale potrebbe esserne la causa – conclude la nota della Cei -. La Chiesa italiana si stringe nel cordoglio attorno ai familiari della ragazza rimasta vittima, a conclusione di un’esperienza che è stata all’insegna della fraternità e della condivisione.
susanna rufi meningite
Susanna Rufi, appena diplomata,  era partita con un gruppo di 20 giovani della parrocchia di San Policarpo, all’Appio Claudio,quartiere a sud di Roma, accompagnati dal vice parroco don Pino. Con lei anche la sorella Margherita, che è fuori pericolo.  Scrive il Messaggero:

I genitori, il padre è un giornalista di Radioradicale, sono partiti per Vienna immediatamente. Intanto a Roma nella parrocchia si è diffusa la notizia, San Policarpo è stata presa d’assedio. «Era una delle migliori che avevamo – la piange un viceparroco – suonava l’organo la domenica alla messa delle 11, il padre il flauto a quella dei bambini».

Il giornalista di Radioradicale è Enrico Rufi. Sul tema invece Repubblica sente Giovanni Rezzi, epidemiologo all’Istituto Superiore di Sanità:

Il rischio è sempre alto?
«Tra chi entra in contatto con l’infezione pochi si ammalano, ma va ricordato che purtroppo ci si può ammalare gravemente».
In genere quanto tempo di incubazione ha questo tipo di meningite?
«Alcuni giorni, in genere è breve, entro una settimana al massimo»
Per i bambini invece quali rischi ci sono?
«I bambini ormai vengono vaccinati: dal 2005 lo sono tutti per il tipo C, i ragazzi più grandi non lo sono però, ma oggi ripeto ci sono vaccini per tutti i tipi di meningococco e anche per un’altra forma d meningite causata da un batterio diverso: il pneumococco».
Ci si può vaccinare a qualsiasi età?
«Certo, anche se poi è previsto e raccomandato solo per i più piccoli. Esistono però casi come quello della Toscana dove si è pensato bene di vaccinare anche le persone più grandi: si è trattato di una prevenzione giusta visto che in quella regione c’erano stati molti casi di meningite».
Cosa bisogna fare se si è stati a contatto con persone che si sono ammalate?
«Subito la profilassi come ho spiegato prima, ma in genere sono le Asl, le aziende sanitarie locali, a contattare le persone a rischio». Niente libera iniziativa? «Assolutamente no»

È intanto rientrato l’allarme meningite per la ragazza di una parrocchia romana che ieri sera ha accusato un malore, con febbre e mal di testa, al rientro verso l’Italia, dopo che una sua coetanea è morta proprio per un attacco fulminante di meningite, a Vienna, durante il rientro in Italia dalla Gmg di Cracovia. I test specifici hanno dato esito negativo ma la ragazza è stata trattenuta in ospedale a Udine mentre tutti gli altri sono ripartiti nella notte per Roma, solo per attendere i risultati di altri esami clinici e per motivi precauzionali
Foto da: Il Messaggero

Potrebbe interessarti anche