Sunfire e la reazione che trasforma l'acqua in petrolio

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-12-01

Un’azienda tedesca dice di essere in grado di produrre petrolio a partire da fonti rinnovabili: il nuovo tentativo di rendere competitiva la reazione Fisher-Tropsch

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La notizia la riporta il sito russo di news RT.com: un’azienda tedesca, la Sunfire GmbH di Dresda, avrebbe trovato il modo di trasformare l’acqua in idrocarburi. La macchina inventata da quelli della Sunfire è in grado di trasformare acqua e anidride carbonica in idrocarburi che possono essere utilizzati per produrre carburante o materie plastiche. Secondo Nils Adag, co-fondatore di Sunfire il loro metodo di produzione sarà in grado di rivoluzionare il mondo della chimica basata sul petrolio che è destinato a diventare un prodotto sempre più costoso. Sunfire invece promette di poter abbattere notevolmente i costi perché sarà possibile produrre i carburanti direttamente sul luogo dove verranno utilizzati, eliminando quindi tutti i costi di trasporto e le infrastrutture necessarie a far arrivare il carburante dove ce n’è bisogno.

Al momento Sunfire non ha ancora iniziato la produzione ma spera di poter iniziare a commercializzare il suo prodotto a partire dal 2016. Nils Adag non nasconde che fra qualche tempo il processo di produzione degli idrocarburi utilizzato dalla sua azienda potrebbe avere la possibilità di rivoluzionare profondamente lo scenario geopolitico mondiale. L’azienda è finanziata dal Governo tedesco e da alcune sussidiarie della compagnia petrolifera Total.

Chi finanzia Sunfire (fonte: YouTube.com)
Chi finanzia Sunfire (fonte: YouTube.com)

COME FUNZIONA
Lo scopo dichiarato dell’azienda è quello di “chiudere il ciclo del carbonio” in parole povere Sunfire dice di essere in grado di generare carburanti tramite un procedimento di elettrolisi ad alta temperatura. Utilizzando “energia elettrica da fonti rinnovabili” l’azienda di Dresda dice di essere in grado di convertire l’energia utilizzata in carburante. Come è possibile leggere qui una delle parti fondamentali del processo, ovvero un sistema “efficiente” per l’elettrolisi ad alte temperature è ancora in fase di sviluppo.
Il processo di produzione utilizzato da Sunfire (fonte: sunfire.de)
Il processo di produzione utilizzato da Sunfire (fonte: sunfire.de)

LA REAZIONE FISHER-TROPSCH
Il cuore della macchina inventata da Sunfire è una reazione chimica chiamata Fisher-Trospsch, dal nome dei due scienziati tedeschi che per primi scoprirono che la reazione (ad una data temperatura e in presenza di un catalizzatore) tra idrogeno e anidride carbonica genera indrocarburi. La promessa è quella di poter creare carburanti “puliti” e plastica “ecologica” a partire da fonti rinnovabili.

NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA
Ai più attenti non sarà sfuggito come il sistema brevettato da Sunfire sia molto simile a quello utilizzato dai cosiddetti “motori ad acqua” dei quali vi abbiamo parlato su NeXt qualche tempo fa, e sostanzialmente è lo stesso, solo su scala industriale. Anche per il metodo di produzione tedesco sono valide le obiezioni fatte per i “motori ad acqua”: attualmente non è così conveniente produrre idrocarburi a partire da una reazione di elettrolisi, l’energia immessa nel sistema per innescare la reazione non viene “ripagata” dalla quantità di carburante prodotta. Inoltre gli idrocarburi prodotti con questo metodo hanno un potere calorico inferiore rispetto sui quali facciamo affidamento ora. Non è la prima volta naturalmente che si tenta di produrre il petrolio utilizzando la reazione Fisher-Tropsch, un’altra azienda tedesca, la Choren, aveva già promesso in passato di poter rendere competitiva la produzione di petrolio “verde” ma è fallita nel 2011 a causa delle difficoltà incontrate nel passare da una produzione su piccola scala ad una su larga scala.

Leggi sull’argomento: Il motore ad acqua: piccola storia di una bufala inossidabile

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