La storia dei droni che sorvolano le centrali nucleari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-11-03

In Francia tredici impianti sono stati visitati in un mese dagli apparecchi volanti. Un mistero che Parigi non sa spiegarsi, tra l’ipotesi burla e quella di un attentato terroristico in progettazione

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Dall’inizio di ottobre quindici centrali nucleari in territorio francese sono state visitate da droni. Gli apparecchi hanno sorvolato di notte o all’alba gli impianti atomici nonostante il divieto di volo per ragioni di sicurezza nel perimetro di cinque chilometri. In territorio francese ci sono 58 reattori gestiti da Electricité de France in diciassette centrali che danno a Parigi il 77% dell’energia di cui necessita. E un attacco a uno di questi impianti potrebbe avere conseguenze catastrofiche sia per la Francia che per i paesi vicini. L’allarme droni è scattato, ma i velivoli che cercano di abbatterli non fanno mai in tempo ad arrivare dopo gli allarmi.

droni centrali nucleari
Le centrali nucleari sorvolate dai droni: infografica del Corriere della Sera, 2 novembre 2014

I DRONI CHE SORVOLANO LE CENTRALI NUCLEARI
Tra i maggiori indiziati dell’allarme droni nelle centrali nucleari c’è Greenpeace, che però ha già negato con Le Parisien ogni tipo di coinvolgimento: «Questo è il tipo di azioni che si possono concepire per mettere in discussione la scelta dell’energia nucleare. Secondo me si tratta di qualche movimento verde che vuole attirare l’attenzione sui pericoli dell’atomo in Francia: questi non sono terroristi», dice Fabrice Epelboin, professore di scienze all’università di Parigi. Le Parisien fornisce altre due ipotesi: quella di burloni che starebbero organizzando tutto per gioco, o una serie di test per verificare la sicurezza degli impianti. Ma fatti da chi? L’ipotesi più leggera è quella di un produttore di droni che vuole farsi pubblicità a buon mercato. La peggiore delle ipotesi vede invece in preparazione un attentato a uno degli impianti nucleari francesi, con disastro annesso. Secondo le descrizioni deitestimoni, i droni sono di dimensioni diverse: il più delle volte piccoli, simili a quelli che si trovano facilmente in commercio,ma negli ultimi casi ne sono stati avvistati anche di più grandi, lunghi oltre due metri.Se è una beffa, è organizzata molto bene e con mezzi non trascurabili, perché ci vogliono più squadre in grado di pilotare contemporaneamente più velivoli in zone della Francia lontane tra loro. Inoltre i responsabili rischiano almeno un anno di galera e 75 mila euro di multa: non poco per uno scherzo, e ci vuole un certo coraggio per scegliere come obiettivo centrali nucleari che assicurano il 75% del fabbisogno di energia dei francesi.

De mystérieux drones survolent les centrales… di BFMTV
IL PERICOLO NUCLEARE
Edf finora ha gettato acqua sul fuoco: «Non c’è alcun pericolo che i droni possano danneggiare una centrale nucleare prima dell’intervento della sicurezza», dichiara l’ente sul suo sito ufficiale. Secondo il gestore i droni non potrebbero in ogni caso danneggiare alcunché. C’è chi invece fa notare che un drone può trasportare carichi fino a cinque chili, e se non può danneggiare un reattore può creare molto problemi ai materiali irradiati, ad esempio. La dimensione di droni rendono probabilmente difficile l’individuazione tramite radar. Il governo ha fatto comunque sapere che sta facendo installare una serie di dispositivi che possano respingere eventuali altri assalti.

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