I sondaggi clandestini sul voto a Roma e Milano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-04

Affluenza prevista in calo dai sondaggisti. Risultati sul filo di lana sia nella Capitale che nel capoluogo meneghino. Le anticipazioni dei ballottaggi vedono il PD sconfitto in entrambe le città

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Prima di tutto, l’affluenza. Nelle elezioni amministrative 2016, e per lo meno al primo turno, è prevista in calo: per Roberto Weber di Ixe si rischia addirittura di arrivare al di sotto del 50%: perché si vota in una domenica di giugno e a ridosso di un ponte, anche se quando c’è la motivazione il resto incide poco: la bassa affluenza favorirà i candidati con un elettorato fidelizzato: a Roma ne trarrà giovamento di sicuro Virginia Raggi e forse anche Roberto Giachetti. A Milano con una bassa affluenza potrebbero crescere i voti di Sala e Parisi, che sembrano comunque destinati a scontrarsi in un ballottaggio all’ultimo voto. Con il Corriere della Sera Pietro Vento, di Demopolis, pronostica un «forte» astensionismo: «Soprattutto a Roma e Napoli». La causa? «Le scarse risorse dei sindaci e la percezione che cambi poco nel votare uno o l’altro candidato». E se l’affluenza fosse scarsa, Renzi dovrebbe preoccuparsi per il quorum del referendum? «Direi di no — risponde Vento — sono contesti troppo diversi». Concorda con lui Buttaroni. Quanto alla politicizzazione e al grado di renzismo o meno del voto, Vento rivela: «Il 57% degli elettori romani effettuerà la scelta pensando al candidato e non al partito: soltanto il 18% voterà in base all’appartenenza».

I sondaggi clandestini sul voto a Roma e Milano

I sondaggi sono naturalmente vietati ma su internet circolano i sondaggi clandestini, ovvero quelli che raccontano gli ultimi pronostici alle urne “girandoli” come corse dei cavalli o voti del Conclave. In questa ottica, racconta Youtrend, su Milano un sondaggio SWG (“il centro studi religioso giuliano”) dà l’amministratore dell’Esposizione Universale Diocesana (ovvero Beppe Sala) in vantaggio per 42 a 38 su Parisi:

Il pallottoliere del centro di studi religioso giuliano, che si basa su 800 interviste a fedeli raggiunti sia telefonicamente sia via web, fa tirare un sospiro di sollievo alla corrente progressista, perché dà in vantaggio l’amministratore dell’Esposizione Diocesana Universale del 2015, che avrebbe dalla sua, in media, ben 42 parrocchie; più indietro, staccato di 4 lunghezze, l’economo di rito parigino, fermo a quota 38.
Nel dettaglio, i seguaci dell’amministratore dell’Esposizione Diocesana sarebbero così ripartiti: 30 parrocchie, più 5 sacrestani, per il gruppone ecclesiale democratico (ricordiamo che dieci sacrestani valgono una parrocchia); 6 parrocchie, più 5 sacrestani, di “fedelissimi”, che sono soliti riunirsi in una chiesa dalla caratteristica forma “a sala”; 4 parrocchie, più 5 sacrestani, per la corrente progressista vicina al vescovo uscente della città, padre Giuliano.
Le forze conservatrici dietro all’economo di rito parigino, invece, vedrebbero un testa a testa fra i seguaci dell’anziano cardinale di Arcore (sostenuto da 14 parrocchie e 5 sacrestani) e quelli del cappellano milanese, che alla tonaca preferisce le felpe (appoggiato da 12 parrocchie). Nettamente staccato il raggruppamento dei fedelissimi dell’economo, a quota 5, e la Congregazione dei Fratelli, che conterebbe appena 3 aderenti.
Segue poi don Corrado, che con una media di 13 parrocchie sembra non riuscire a ripetere il successo di altri esponenti dell’area più movimentista della Chiesa (anche se, al Concistoro europeo tenutosi due anni fa sotto la Madonnina, l’area era arrivata a poco più di 14…).
Il “rosso” frate Basilio, da ultimo, dovrebbe accontentarsi del sostegno di appena 3 parrocchie su 100.

Su RightNation è invece presente un sondaggio clandestino che dà maggiori speranze al centrodestra, visto che vede i due sfidanti appaiati al 37%; nel successivo “spareggio” dei sondaggi clandestini, scrive sempre Rightnation, a prevalere, sempre di misura, sarebbe Parisi.

Il grande favorito della vigilia, Fan Salle, sembra aver perso via via smalto e anche ieri ha dovuto subire la rimonta di Parisiènne: il moderato purosangue dopo essere riuscito nell’improbabile impresa di mettere insieme tutte le scuderie che un tempo correvano sotto l’egida della Maison Liberté ha sfoderato un’altra grande prestazione in gara. Sul rettilineo finale i due cavalli arrivano appaiati tanto che nemmeno il photofinish è riuscito a sbrogliare la matassa. Dubbi in pista e dubbi anche nei principali talk show ippici. A tarda notte, durante una puntata della seguitissima trasmissione di approfondimento Processo del Fantino, è il moviolone di Bis Càrd a togliere ogni residuo dubbio: è parità totale con entrambi i cavalli che fermano il cronometro a 37″.
Dietro ai due battistrada, si è piazzato il pentastellato Combat de Taureau della scuderia Igor Brick, che chiude il miglio in 17″, nettamente davanti al candidato che parte dalla sinistra dello schieramento, Basilic Bouclès, che si ferma a 5″ limitandosi a rosicchiare secondi preziosi a Fan Salle.

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Sondaggi clandestini, chi vince?

A Roma invece la partita è più aperta. Su Youtrend si spiega che “Sorella Vergine” arriva al 29%, mentre Frate Bobo sarebbe accreditato del 26%. Ottimo risultato per Sora Giorgia che arriva al 22% e vince il derby interno con Don Marchino che sfiora il 17% secondo i sondaggi clandestini:

Sorella Vergine fa parte del movimento ecclesiale che si ispira al noto e spassosissimo camerlengo di Genova, ed è particolarmente devota (come lascia immaginare il suo nome) alla Madonna. Un po’ a sorpresa – vista la diffidenza che da sempre accompagna le donne all’interno del mondo canonico – è la favorita di questa competizione. Il pallottoliere triestino sostiene che ben 29 parrocchie della Capitale sono pronte ad appoggiare la sua nomina.
Alle sue spalle la competizione è parecchio serrata: il primo degli inseguitori sarebbe frate Bobo, mite esponente della corrente progressista, noto per le sue meditazioni accompagnate da lunghi digiuni. Secondo quanto si sussurra negli ambienti ecclesiastici, avrebbe il forte appoggio nientemeno che del primate fiorentino, non sorprende quindi trovarlo accreditato dell’appoggio di ben 26 parrocchie.
Anche la Fratellanza degli italiani devoti, tradizionalmente molto ben radicata a Roma, appoggia una donna: si tratta di Sora Giorgia, fin da giovanissima militante nelle file dei Giovani della Fede, frangia piuttosto “destrorsa” – se così si può dire – del mondo cattolico. La combattiva Sora Giorgia avrebbe con sé 22 parrocchie pronte a supportarla, non troppo distante quindi da Frate Bobo.

Il risultato di Stefano Fassina nei sondaggi clandestini invece è un modesto 3%. Qui è importante anche considerare che nel ballottaggio Virginia Raggi supererebbe Roberto Giachetti 52 a 48. Su Rightnation invece si pronostica un ballottaggio in cui a dominare sarebbe proprio la Raggi su Giachetti:

Alla fine, non senza qualche difficoltà, l’ha spuntata la pentastellata Igor Rayon, che ha chiusto in 27″ battendo proprio sul rettilineo finale un gagliardo Fan Petit Vest. Il cavallo della scuderia Fan Idòle ha cercato la vittoria con insistenza, ma alla fine si è dovuto accontentare della seconda piazza, ottenuta con un ottimo 25,5″. Un secondo posto che gli ha dato comunque l’accesso alla seconda manche del pomeriggio.
Alle spalle dei due battistrada, il derby tra le scuderie della ex Maison Liberté per conquistare il gradino più basso del podio e, in via del tutto eccezionale, il pass per la terza manche che si è svolta in serata. Tra i due contendenti, l’ha avuta vinta Melòn Tricolòr che, con il suo 21,5″, non solo conserva ancora qualche residua speranza di raggiungere il secondo posto al GP Municipal di domenica, ma si è tolta anche la soddisfazione di staccare nettamente Marquiènne che, apparso un po’ affaticato, ha chiuso il miglio in 16″. Quinta posizione per General Faiusceau, che ha fermato il cronometro sui 6″ netti, lontano dalla forma dei giorni migliori.
Scremato il campo dei contendenti, dopo la pausa di pranzo si sono svolte le due manche di spareggio in vista del GP du Ballottage del 19 giugno. Nel primo dei due spareggi, quello ufficiale tra Igor Rayon e Fan Petit Vest, si è in pratica assistito ad una replica della gara della scorsa settimana, con Fan Petit Vest molto affaticato e mai in grado di impensierire Igor Rayon. Alla fine la puledra pentastellata ha chiuso in 58,5″, con 17 lunghezze di vantaggio sul cavallo di Fan Idòle. Un massacro.

Nelle prossime due settimane ci vorrà molto lavoro per il PD per rimontare un risultato come questo.

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