Simone Uggetti: la difesa del sindaco di Lodi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-04

Il primo cittadino si è autosospeso dal Pd “per correttezza e massima garanzia sia per la sua persona che per l’immagine del partito che rappresenta”. Il suo avvocato chiede una misura meno afflittiva rispetto al carcere

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Simone Uggetti, sindaco di Lodi arrestato per turbativa d’asta, è stato oggi interrogato dal giudice per le indagini preliminari a San Vittore. Il suo avvocato, al termine dell’interrogatorio,  ha spiegato che “per correttezza e massima garanzia anche nei confronti del partito “Uggetti ha deciso di autosospendersi dalla carica di primo cittadino e dal Partito Democratico. Sempre secondo quanto riferito dal difensore, “ha risposto a tutte le domande”, del Gip Isabella Ciriaco, ribadendo, come gia’ fatto ieri subito dopo l’arresto, di avere “sempre agito con l’unico obiettivo del bilancio del Comune e dell’interesse pubblico”.

Simone Uggetti: la difesa del sindaco di Lodi 

“Il suo obiettivo è collaborare con la magistratura”. Rispondendo a una domanda sull’inquinamento probatorio contestato al suo assistito, che avrebbe formattato il pc per timore di un intervento dell’autorità giudiziaria, l’avvocato Roveda si è limitata dire: “E’ un momento delicato, le indagini sono in corso”. Il legale ha presentato istanza di sostituzione della misura cautelare al posto della quale chiede i domiciliari oppure l’obbligo di firma. “Uggetti è a disposizione per ulteriori interrogatori dove potrà chiarire ogni aspetto della vicenda”. Dal punto di vista umano, “è stato catapultato in una situazione molto provante, ma oggi ha comunque parlato. È una situazione complicata dal punto di vista emotivo”. «Ho sempre agito per l’equilibrio dei bilanci comunali e per l’interesse pubblico dei cittadini», ha detto Uggetti ribadendo la dichiarazione fatta circolare ieri sui giornali dopo l’arresto. L’avvocato Roveda ha spiegato che Uggetti ha ribadito al giudice di aver agito “per il bene della città” e ha spiegato di aver chiesto una misura meno afflittiva rispetto a quella del carcere. “Siamo disposti a chiarire quanto è successo anche davanti al pm” ha aggiunto il legale, che non è entrato nel merito del pericolo di inquinamento delle prove che ha comportato l’arresto dell’uomo politico del Pd, al quale è stata anche revocata la carica di sindaco in ragione dell’ordinanza di custodia cautelare.

Matteo Renzi e il complotto inesistente

Intanto il premier Matteo Renzi promette maggiore durezza nella lotta alla corruzione e augura buon lavoro ai magistrati, dopo l’arresto del sindaco di Lodi, del Pd, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza il reato di turbativa d’asta. “Noi saremo sempre più duri contro la corruzione e auguriamo buon lavoro ai magistrati”, ha detto Renzi stamani intervistato da Rtl 102.5, sottolineando come il suo governo sia “quello che ha lottato contro la corruzione e ha agito sulla prescrizione”. La vicenda di Lodi ha scatenato nuove polemiche, dopo che alla fine di aprile il presidente campano del Pd Stefano Graziano è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A marzo, intanto, il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi aveva dato le dimissioni in seguito all’inchiesta su un progetto petrolifero in Basilicata, che non la vede tuttavia indagata. “La questione morale c’è dappertutto nella politica italiana”, ha detto ancora il premier, come si legge nei tweet della radio. “Con 50mila consiglieri comunali è normale ci siano varie ipotesi di questione morale”.
 

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