Simone Carabella: l'eroe che difende i costumi italici dall'invasione degli immigrati

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-08-18

La battaglia è vinta, il nemico è sconfitto, il maschio italico si erge vittorioso e la sconfitta di El Alamein è stata vendicata sulle spiagge del litorale laziale

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L’orgoglioso e testosteronico maschio italico Simone Carabella si erge imperioso a difesa dell’italica battigia, meta favorita del negro migrante che con le sue carni e i suoi costumi lascivi vuole contaminare il Mare Nostrum. L’uomo, forte, vigoroso già impegnato nella difesa di Casale San Nicola (dove gli amici suoi difensori della legalità hanno preso qualche schiaffone dalla polizia) e in passato convinto sostenitore del metodo Stamina (oh ma è un caso che sta sempre con gente che della legge se ne frega?) ha fieramente tracciato un solco sul bagnasciuga. Da questa parte – sulla terraferma – gli italici. Dall’altra – in mare, meglio se sul fondo – gli allogeni. NOBIS!1

Simone Carabella, che come tutti i fascisti si proclama né di destra né di sinistra, è noto per essere quello che ogni anno il primo gennaio si tuffa nel Tevere (con un costumino striminzito) dal Ponte Cavour. È quindi sicuramente un esperto di bon ton e di abbigliamento da mare. C’è quindi da fidarsi del suo giudizio quando ci racconta l’episodio accaduto il giorno di ferragosto sul litorale laziale ove ha difeso gli italici costumi in fatto di balneazione. Visti alcuni immigrati clandestini (chissà come l’ha capito) intenti a fare il bagno con una sigaretta in bocca (cosa che NESSUN ITALIANO FA) e, ancora peggio, con addosso delle mutande invece che quelle mutande con scritto Speedo/Arena/etc (chiamate costumi da bagno). Solo contro quattro stranieri (chissà quali armi potevano nascondere nelle mutande) il nostro intima loro di cessare immediatamente il loro comportamento irrispettoso delle tradizioni italiche. Al mare in Italia ci si va in costume, e siamo sicuri che il nostro Simone si avvicina “per dialogare” con tutte le signore in topless per far notare loro che il costume DELLA DONNA ITALICA non prevede il seno nudo, come certe popolazioni dell’Africa nera sono use fare.

Questa è la tenuta con cui si può fare il bagno IN ITALIA. Sembrano un paio di mutande ma si chiama costume da bagno
Questa è la tenuta con cui si può fare il bagno IN ITALIA. Sembrano un paio di mutande ma si chiama costume da bagno

Dobbiamo assolutamente seguire l’esempio di Simone Carabella – al quale verrà eretto un monumento in costume da bagno – e riprenderci la nostra Italia, rendendoci ridicoli ogni giorno di più, ma ottenendo la purificazione dei nostri mari, dei nostri laghi e delle nostre città. Il tutto, si raccomanda il nostro, sempre nel rispetto della legalità. Per fortuna che nei commenti qualcuno ci propone la traduzione del patriottico video dell’eroe che decanta le virtù italiche di giustizia e libertà:
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