Simona Bonafé e i ventimila euro dall'editore dell'Unità

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-10-14

I contributi per le Europee sotto la lente del Fatto

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Simona Bonafé, volto nuovo del renzismo e fedelissima dell’ex sindaco di Firenze, del quale era al fianco da addetta stampa quando era presidente della Provincia, ha usufruito per la campagna elettorale che l’ha portata a Strasburgo di cospicui finanziamenti, anche dall’editore dell’Unità. Nell’articolo di Carlo Tecce sul Fatto di oggi, che riporta tutti i finanziamenti arrivati ai parlamentari europei, spicca il ruolo dell’ex addetta stampa di Renzi:

Simona Bonafé (Pd) ha cominciatoa fare politica anni fa, daaddetto stampa, accanto al giovane Matteo Renzi, candidatoper la Provincia di Firenze. Poiil Capo l’ha mandata a fare l’assessore a Scandicci, l’ha richiamat aper le primarie (perse)contro Pier Luigi Bersani, l’ha premiata con un seggio in Parlamento,l’ha un po’ messa in disparte e, la scorsa primavera,l’ha inserita tra i capolista dem. E con un’eccezione che non conferma le regole (valgono per tutti, o no?), il Nazareno ha versato 19.084 euro per la propaganda di una renziana-toscana, caratteristiche da mille garanzie.

Poi, l’intervento a sorpresa:

Maurizio Mian, azionista dell’Unità e padrone di un facoltoso cane di nome Gunther,proprio mentre il giornale stava per chiudere, ha attinto dalle sue riserve per donare 20.000 euro a Simona Bonafé e 9.900 euro a Nicola Danti: toscano e renziano, ovvio. Cécile Kyenge, non renziana, non habeneficiato di sussidi dal Nazareno,ma ha “incassato” 42.500euro. Affezionato il gruppo Officine Piccini di Milano che ha girato all’ex ministro 25.000 euro in due rate.

Il Piccini Group produce macchine per edilizia.

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