Sessualità moderna

di Tommaso Giancarli

Pubblicato il 2016-03-10

Per rilanciare la pratica del sesso e lato sensu dell’amore, così in crisi presso le nostre società frenetiche e indaffarate, si sta pensando di lanciare una campagna pubblicitaria che colleghi il caro vecchio coito al sapore delle cose di una volta, a quel mondo genuino, anche se un po’ ingenuo, che ci pare di aver …

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Per rilanciare la pratica del sesso e lato sensu dell’amore, così in crisi presso le nostre società frenetiche e indaffarate, si sta pensando di lanciare una campagna pubblicitaria che colleghi il caro vecchio coito al sapore delle cose di una volta, a quel mondo genuino, anche se un po’ ingenuo, che ci pare di aver perduto per sempre. Questo anche per unire il concetto decadente di sesso a quello, in rapida ascesa, di bio, naturale, vegfriendly, ecc.
Si parlerà ad esempio di chilometro zero, invece che di adulterio, quando un individuo (o individua), uscito il coniuge, andrà a scopare dal vicino di pianerottolo; di sostenibilità, quando invece di consumare combustibili fossili per andare al cinema o a trovare certi conoscenti nojosissimi due persone decidono di restare a casa e di scaldarsi senza ricorrere all’impianto a metano; di fermenti lattici vivi, eccetera.
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Tale campagna, già delineata nelle sue linee guida, è stata tuttavia bloccata per il momento dalla decisa reazione degli sviluppisti e dai radicali, i quali considerano “paternalista” tutta la questione e cogitano invece che anche sgommare in un parcheggio a Decimomannu e contemporaneamente farsi le seghe guardando il Superbowl del 1995 sia una scelta non solo legittima, ma pienamente consapevole e da rispettare. Altri hanno poi iniziato a blaterare che siamo già sette miliardi, ma sono stati risucchiati in un buco nero retorico e ne sono sortiti a Tartus (Siria), dove hanno sposato una brava ragazza armena e aperto una botteguccia di dolci al miele.

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