Sergio Pecorelli: il capo dell'Agenzia del farmaco sospeso per conflitto d'interesse

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-11-27

E’ in una società privata che si occupa, guarda un po’, anche di farmaceutica e può attrarre soldi dal mercato

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Sergio Pecorelli è stato sospeso dalla presidenza dell’Agenzia del Farmaco Italiana (AIFA) per conflitto d’interesse. Il ministero della Salute ha confermato la sospensione dagli incarichi per presunto conflitto di interessi: fonti del ministero confermano quanto riportato da alcuni giornali. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sta valutando la situazione e dovrà decidere se far decadere dall’incarico il presidente dell’Aifa. Il provvedimento sarebbe stato preso dal direttore generale della stessa agenzia Luca Pani. Il motivo è semplice: nonostante il suo ruolo imparziale di presidente Aifa, è in una società privata che si occupa, guarda un po’, anche di farmaceutica e può attrarre soldi dal mercato. Spiega il Corriere della Sera:

Il problema è il ruolo di Pecorelli all’interno della Principia Sgr, una società di venture capital, cioé che fornisce capitali per start up o piccole aziende considerate ad alto potenziale di crescita. Tra gli asset principali della Principia, come risulta dal bilancio 2014, ci sono gli investimenti in sanità, compresi i farmaci: «Sono state valutate oltre 100 proposte — si legge —. Relativamente alla tipologia di progetti finora analizzati, quelli riconducibili all’area dei medical devices (attrezzature mediche, ndr) costituiscono la maggioranza delle proposte finora analizzate, seguite dall’area farmaceutica». Fino a pochi giorni fa il nome di Pecorelli, che è anche rettore dell’Università di Brescia nonché ginecologo molto conosciuto, compariva sul sito online della società nell’advisory board, l’organo collegiale di indirizzo, insieme con scienziati di fama mondiale come Alberto Mantovani dell’Humanitas di Milano e noti accademici come Andrea Lenzi della Sapienza di Roma e presidente del Consiglio universitario nazionale.

aifa
Sergio Pecorelli, 71 anni, è il presidente (ora sospeso) del consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco.  È anche membro del cda dell’Istituto Superiore di Sanità e dal 2010 rettore dell’Università di Brescia, medico Chirurgo, specialista in Ginecologia ed Ostetricia ed è professore di Clinica ostetrica e Ginecologica:

In concomitanza all’esplosione della polemica, poi, dopo sei mesi il nome di Pecorelli è stato rimosso dal sito. Il regolamento sui conflitti d’interesse dell’Aifa, fortemente voluto dallo stesso Pani, è molto severo dal momento che l’Agenzia decide quali farmaci possono essere messi sul mercato e a quale prezzo. L’obiettivo è assicurare l’imparzialità e l’indipendenza di giudizio di chi decide. Così vengono stabiliti tre livelli di rischio: per Pecorelli è scattato il «3», il più alto, che prevede «interessi diretti dichiarati». E — anche se al ministero della Salute la prudenza è massima — è ipotizzabile che a far scattare l’allarme sia stata proprio la presenza all’interno dell’advisory board del nome stesso di Pecorelli — che in Rete compariva con la carica di presidente dell’Aifa: il suo nome può essere visto dagli investitori come indice di sicurezza dell’operazione, garantendo al fondo di venture capital più soldi e più profitti. La sospensione ha avuto effetto immediato.

Pecorelli si è difeso dicendo di non aver firmato contratti con la Principia e di non essersi interessato di investimenti nella farmaceutica. Con nome e cognome e carica compariva però sul sito della Sgr. Questa l’attuale composizione di CdA e Advisory board:
sergio pecorelli aifa principia sgr
Secondo il Corriere però dietro l’improvvisa sospensione c’è anche dell’altro.

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