Il segreto della giovinezza è rosso (di capelli)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-04-29

Alcuni scienziati olandesi hanno scoperto il gene che dona il color ‘ginger’ ha anche la proprietà di mantenere più giovani rispetto a biondi e castani. I ricercatori della Erasmus University di Rotterdam hanno infatti studiato il volto di quasi 2.700 olandesi anziani, scoprendo che i portatori di una variante del gene MC1R hanno un aspetto …

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Alcuni scienziati olandesi hanno scoperto il gene che dona il color ‘ginger’ ha anche la proprietà di mantenere più giovani rispetto a biondi e castani. I ricercatori della Erasmus University di Rotterdam hanno infatti studiato il volto di quasi 2.700 olandesi anziani, scoprendo che i portatori di una variante del gene MC1R hanno un aspetto in media di 2 anni più giovane rispetto alla loro vera età. In aggiunta al suo ruolo nel dare il colore rosso a pelle e capelli, l’MC1R svolge anche una funzione in altri processi biologici, come l’infiammazione e la riparazione del Dna, che potrebbe essere il motivo per cui viene collegato a un aspetto giovanile. Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘Current Biology’, è stato messo a punto in modo in modo che l’associazione tra la variante genetica e l’età percepita di ciascun soggetto non fosse influenzata da fattori quali età, sesso, colore della pelle o danni del sole.

Foto da: BBC
Foto da: BBC

“Per la prima volta – dice Manfred Kayser, uno degli autori, citato dal Telegraph – abbiamo evidenziato un gene che spiega in parte il motivo per cui alcune persone sembrano più vecchie e altre più giovani della loro età”. Le immagini facciali frontali e laterali di ciascuno dei 2.693 partecipanti allo studio sono state analizzate da un sistema di valutazione basato su oltre 25 criteri: macchie pigmentate, rughe, tono della pelle e forma del viso. Le informazioni ottenute sono state poi sottoposte a un algoritmo che svela l’età percepita di una persona. L’associazione tra la variante MC1R e l’età percepita messa in evidenza dallo studio della Erasmus University è stata replicata in due coorti indipendenti, fra cui una di 530 donne francesi di mezza età, confermando questo legame.

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