Se la disoccupazione torna a crescere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-02

Nel raffronto annuo si conferma il trend positivo: 109mila persone al lavoro in più sul dicembre 2014, mentre i disoccupati sono 254mila in meno. Ma i dati ci dicono che l’Italia ha perso occupati tra i “giovani” e ne ha guadagnati tra i “vecchi”. E i contratti a termine sono aumentati più dei fissi incentivati dal governo. Mentre la decontribuzione piena è ormai terminata

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Dopo il calo di settembre (-0,2%) e ottobre (-0,2%) e la crescita di novembre (+0,2%), a dicembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,1% (-21 mila persone occupate). L’Istat ha spiegato oggi nel suo bollettino mensile che il calo è determinato dai lavoratori indipendenti (-54mila), mentre crescono i dipendenti, in particolare quelli permanenti (+31mila). Il tasso di occupazione, pari al 56,4%, rimane invariato rispetto al mese precedente. La stima dei disoccupati a dicembre aumenta dello 0,6% (+18 mila). La crescita riguarda gli uomini e le persone tra 25 e 49 anni.

Se la disoccupazione torna a crescere

Dopo il calo registrato nei mesi precedenti (-1,0 punti percentuali tra giugno e novembre), il tasso di disoccupazione sale nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali, attestandosi all’11,4%. Dopo la crescita di settembre (+0,4%) e ottobre (+0,2%) e il calo di novembre (-0,1%), a dicembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce ancora dello 0,1% (-19 mila), sintesi di un calo degli uomini e di una crescita delle donne. Il tasso di inattività rimane invariato al 36,2%. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo ottobre-dicembre 2015 diminuiscono i disoccupati (-2,4%, pari a -70 mila), sono in lieve calo anche le persone occupate (-0,1%, pari a -26 mila), mentre crescono gli inattivi (+0,2%, pari a +32 mila). Su base annua la disoccupazione registra un forte calo (-8,1%, pari a -254 mila persone in cerca di lavoro), cala lievemente anche l’inattività (-0,1%, pari a -15 mila persone inattive), mentre cresce l’occupazione (+0,5%, pari a +109 mila persone occupate).

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Gli occupati a dicembre 2014 (Fonte: Istat)

Su base annua, il totale degli occupati dipendenti aumenta di 247mila unità, frutto di un aumento del tempo indeterminato per 135mila persone e di occupati a tempo determinato per 113mila persone. Quindi in totale in un anno di Jobs Act – e un costo di 18 miliardi di euro di incentivi nel triennio – ci sono 135mila posti di lavoro in più a tempo indeterminato: e dicembre era l’ultimo mese disponibile per usufruirne pienamente. 31mila sono i contratti stipulati a dicembre, con la spinta finale della decontribuzione: nel 2016 l’effetto sarà comunque smorzato rispetto al 2015, vuoi per la congiuntura mondiale o vuoi per la decontribuzione ridotta.
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Tasso di disoccupazione (Fonte: Istat)

I dati visti da vicino

I dati visti da vicino però non sono lo stesso incoraggianti. Rispetto a dicembre 2014 l’Italia ha perso occupati nelle fasce 25-34 e 35-49, guadagnandone nelle altre due classi. Aumentano anche gli inattivi nella classe 25-34 anni, e anche questo non è un buon segno. L’occupazione che sembra crescere meglio è quella di chi ha più di 50 anni, che incrementa di 189mila unità secondo i numeri dell’Istat.

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Occupati, disoccupati e inattivi per classe di età (Fonte: ISTAT)

Anche un’occhiata al prospetto degli occupati per posizione professionale ci rivela che i dipendenti a termine sono cresciuti del 4,9% e quelli fissi dello 0,9% nell’anno in cui si stava incentivando al massimo il posto fisso.
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Occupati per posizione professionale (Fonte: ISTAT)

In sintesi, dicembre non porta buone notizie in prospettiva per un mercato del lavoro che anche con la piena decontribuzione ha stentato a decollare. I dati e le stime della crescita ci diranno se il 2016 sarà peggio.

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