Salah Abdeslam in fuga a Liegi?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-11-23

Retate per tutta la notte, sedici arresti ma il ricercato numero uno non si trova. Il fratello gli consiglia di costituirsi. La polizia chiede il silenzio sui social network per non aiutare i terroristi

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Dopo una retata scattata con una maxi-operazione coordinata in sette quartieri della città, le forze dell’ordine arrestano 16 persone, tutte in qualche modo collegate all’inchiesta sui fatti di Parigi, che ha portato il terrore anche in Belgio. La minaccia rimane “seria e imminente”, e spinge il Paese a restare blindato. I 16 arresti – che dovranno essere convalidati dal giudice – non bastano a rassicurare le autorità, che chiedono il massimo riserbo e non accettano domande sull’inchiesta. Salah è ancora in fuga, e non si può abbassare la guardia. La polizia lo avrebbe visto a Liegi ma poi avrebbe perso le sue tracce mentre scappava su una BMW in direzione della Germania.

Salah Abdeslam in fuga a Liegi?

Le operazioni coordinate della polizia sono scattate nel tardo pomeriggio, subito dopo che il premier Charles Michel aveva confermato che l’allerta rimane al livello 4. Le forze speciali hanno chiuso un ampio perimetro vicino alla Grand Place, sono entrati in un hotel Radisson poco distante, e hanno compiuto azioni a Etterbeek, Molenbeek, Jette, Anderlecht, Forest, Woluwe. Tutto sotto gli occhi di una città spettrale. A Molenbeek, sono entrati anche a casa dello zio di Salah. Contemporaneamente, altre tre perquisizioni si sono svolte a Charleroi. Ma in tutte le operazioni non sono state trovate né armi né esplosivi. Racconta il Corriere della Sera:

La zona centrale di Molenbeek, il quartiere del grande latitante Salah Abdeslam, viene recintata dai servizi di sicurezza. Dovrebbe essere il grande colpo che libera tutti dall’ansia, ma alla fine il bilancio della nottata appare magro, comunque privo dell’unica notizia che metterebbe la parola fine alle paure del Belgio e di tutta Europa. Invece Abdeslam scappa ancora. Sarebbe stato intercettato verso le 19.30 a bordo di una Bmw suuna strada statale nei pressi di Liegi, ma sarebbe anche riuscito a fuggire un’altra volta, prendendola E40 in direzione della Germania. Anche per questo, forse, il bilancio notturno della Procura federale di Bruxelles è laconico, un breve comunicato di poche righe per dire che sono state perquisite 19 abitazioni, arrestate 16 persone.
Durante un controllo in uno snackbar di Molenbeek una vettura sisarebbe lanciata a grande velocitàverso i poliziotti, cheavrebbero aperto il fuoco ferendol’uomo al volante, poi arrestatonel centro della capitale. Nessun’altra comunicazione,nessuna spiegazione. La Polizia federale ringrazia i mediaper il loro silenzio durante l’operazione. L’atmosfera torna a essere silenziosa e surreale.Solo il suono degli elicotteri. In boulevard Auguste Max è come se questa onda di ansia arrivasse a spezzare l’illusione di una emergenza breve, un fine settimanadi pacifica sopportazione e poi avanti come sempre.«Noi non siamo Parigi, non siamo stati colpiti, quindi è davvero difficile capire la ragione di tutto questo» dice Anthony, mentre si rassegna a tirare giù le serrande del suo locale.

Sei (o sette) terroristi arrestati, di cui uno ferito, sarebbe il bilancio della maxi-retata organizzata dalle forze speciali in più posti contemporaneamente per stanare il ricercato numero uno, Salah Abdeslam e una decina di suoi complici. Le operazioni coordinate della polizia sono scattate nel tardo pomeriggio, subito dopo che il premier Charles Michel aveva confermato che l’allerta rimane al massimo livello, cioè 4.

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