Repubblica e il titolo sul cancro e sul «basta un sì»

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-11-22

Oggi sui social network sta rimbalzando questo ritaglio di un articolo di Repubblica che ha un titolo, diciamo così, equivocabile: «Ragazzi contro il cancro basta un sì». A differenza di quello che si potrebbe immaginare, però, il titolo non c’entra nulla con lo slogan del referendum: si intende il sì alla vaccinazione contro il papilloma …

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Oggi sui social network sta rimbalzando questo ritaglio di un articolo di Repubblica che ha un titolo, diciamo così, equivocabile: «Ragazzi contro il cancro basta un sì». A differenza di quello che si potrebbe immaginare, però, il titolo non c’entra nulla con lo slogan del referendum: si intende il sì alla vaccinazione contro il papilloma virus, mentre nel pezzo si parla del ministero della Salute e dell’adesione al Piano Europeo per le vaccinazioni 2015-2016.

Ma informare non basta: è indispensabile offrire il vaccino al maggior numero possibile di persone a rischio. Per questo nel Piano sono stati inclusi anche i maschi, in modo da limitare il più possibile la circolazione dei virus: è il cosiddetto effetto gregge, che fa sì che la vaccinazione protegga al tempo stesso l’individuo e la comunità. L’esito delle prossime campagne vaccinali dipenderà anche dal tipo di vaccino che si renderà disponibile: a giorni ci sarà disponibile quello che contiene nove antigeni, che dovrebbe assicurare la protezione nei confronti di più del 90 per cento dei ceppi pericolosi di Hpv.
Al momento le diverse regioni propongono vaccini con due o quattro antigeni: nel primo caso è assicurata la protezione contro i due ceppi più associati ai tumori, nel secondo anche quella contro parte dei ceppi che provocano condilomi. Nel Piano si invitano le Regioni a valutare, numeri alla mano, il rapporto tra spesa e risparmio in termini di minore incidenza di malattie collegate al vaccino a 9 ceppi, e di adottare quest’ultimo qualora il profilo sia favorevole.

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Purtroppo la scelta infelice del titolista ha fatto confondere la questione della vaccinazione con quella della campagna elettorale per il referendum dove i “malati di cancro” erano già entrati:

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