Referendum, ricorsi respinti

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-11-10

I ricorsi sul quesito del referendum sono stati respinti oggi. Si tratta dei ricorsi promossi dall’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida insieme a Barbara Randazzo al tribunale di Milano e al TAR. Nel ricorso al tribunale di Milano si chiedeva di accertare, in via d’urgenza, il diritto dei ricorrenti a votare al referendum costituzionale …

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I ricorsi sul quesito del referendum sono stati respinti oggi. Si tratta dei ricorsi promossi dall’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida insieme a Barbara Randazzo al tribunale di Milano e al TAR. Nel ricorso al tribunale di Milano si chiedeva di accertare, in via d’urgenza, il diritto dei ricorrenti a votare al referendum costituzionale “su quesiti non eterogenei, a tutela della loro libertà di voto”. Il ricorso al Tar, che fa leva anch’esso sul diritto di voto “in piena libertà, come richiesto dagli articoli 1 e 48 della Costituzione”, “è rivolto contro il decreto di indizione del referendum medesimo, in quanto ha recato la formulazione di un unico quesito, suscettibile di un’unica risposta affermativa o negativa, pur essendo il contenuto della legge sottoposta al voto plurimo ed eterogeneo”. Per questo si chiede l’annullamento, previa sospensione, del decreto del Presidente della Repubblica di indizione del referendum e di “ogni altro atto preliminare, connesso o conseguenziale”. Il ricorso ricorda inoltre come “i necessari caratteri di omogeneità” del quesito referendario” siano “gli stessi richiesti secondo la consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale relativa al referendum abrogativo”.
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Il giudice civile di Milano, Loretta Dorigo, ha respinto i due ricorsi presentati dall’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida e da un pool di legali sull’eccezione di legittimità costituzionale della legge del ’70 istitutiva del referendum laddove non prevede l’obbligo di ‘spacchettamento’ del quesito quando ci sono più temi, come nel caso di quello sulla riforma costituzionale oggetto della consultazione popolare del 4 dicembre prossimo. “Il diritto di voto non pare leso dalla presenza di un quesito esteso e comprensivo di un’ampia varieta’ di contenuti”, ha scritto la giudice.

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