Referendum, le suore di clausura per il no

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-30

Anche le suore di clausura, il prossimo 4 dicembre, non mancheranno all’appuntamento del referendum sulla riforma del bicameralismo e del titolo V della Costituzione. Si consulteranno tra loro, metteranno sul tavolo i punti di vista ma, a poco più di un mese dall’appuntamento, emerge con chiarezza che saranno con il fronte del ‘no’. “Non abbiamo …

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Anche le suore di clausura, il prossimo 4 dicembre, non mancheranno all’appuntamento del referendum sulla riforma del bicameralismo e del titolo V della Costituzione. Si consulteranno tra loro, metteranno sul tavolo i punti di vista ma, a poco più di un mese dall’appuntamento, emerge con chiarezza che saranno con il fronte del ‘no’. “Non abbiamo ancora fatto un incontro comune – premette all’Adnkronos suor Rosa Lupoli, già abbadessa delle suore di clausura Clarisse di Napoli, le religiose che si trovarono al centro di una polemica con la Littizzetto – ma l’idea che mi sono fatta è che ci sia una grande insoddisfazione. Quando si leggono le motivazioni del ‘no’ si capisce che c’è un largo fronte che pensa che il governo non sia in grado di affrontare modifiche alla Costituzione”. Le suore di clausura, prima dell’appuntamento, ne parleranno ancora tutte assieme ma le idee appaiono già chiare: “andremo verso il ‘no’ – afferma suor Rosa -. Abbiamo letto parecchio e abbiamo sentito molte interviste. Fra l’altro, particolare non da poco, ci sono parecchi costituzionalisti che non hanno detto una parola a favore del ‘sì’. E parliamo di esperti, tecnici che conoscono bene la materia e che quindi hanno cognizione di causa. Anche a Napoli non mi pare di vedere un grande fronte del ‘sì’ e, in ogni caso, pare di capire che i sostenitori del ‘sì’ siano più che altro animati dall’idea di dover sostenere il partito più che dalla questione in sé”.
suor rosa lupoli clarisse napoli
C’è chi guarda con preoccupazione alla situazione del Paese se prevarrà il ‘no’. “La situazione – osserva suor Lupoli – è già così compromessa che non credo ci sia il rischio di derive in caso di vittoria dei ‘no'”. Suor Rosa Lupoli ne fa una questione di coerenza “penso ai trascorsi cattolici del premier Renzi ma mi pare che il suo operato non ne abbia tenuto conto. E l’area cattolica del Family Day ne terrà conto. Mi piace l’idea di un presidente del Consiglio giovane, giusto il ricambio generazionale ma poi bisogna mostrare anche competenza. Il Vangelo ci ricorda ogni giorno che è necessario essere consapevoli di se stessi, come dei propri limiti”.

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