Ram Lubhaya: l'indagato per rapimento di una bimba di nuovo in libertà

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-21

L’uomo di nazionalità indiana era stato scarcerato dopo l’arresto, poi il procuratore di Ragusa aveva chiesto ai carabinieri di rintracciarlo per un nuovo interrogatorio. Stanotte è stato di nuovo rilasciato

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È di nuovo libero l’indiano di 43 anni Ram Lubhaya, indagato per il tentativo di sequestro di una bimba di 5 anni, lo scorso 16 agosto sul lungomare di Scoglitti (Rg). A stabilirlo è stato il sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello, dopo l’interrogatorio dell’uomo, che si è concluso intorno all’una di notte.  Il sostituto procuratore di Ragusa, Giulia Bisello, ha ascoltato ieri sera anche i genitori della bambina di 5 anni che il 16 agosto scorso è stata rapita sul lungomare di Scoglitti (Rg) da Lubhaya, poi costretto a desistere e fermato qualche ora dopo dai carabinieri a Scoglitti. La Procura di Ragusa spiega di agire secondo il codice penale: per il reato di tentativo di rapimento non è previsto l’arresto ma la conferma del fermo che può avvenire a piede libero e così ha deciso per la seconda volta di fila.

Ram Lubhaya: l’indagato per rapimento di una bimba di nuovo in libertà

Dopo gli interrogatori ai genitori, a testimoni e all’indiano, da fonti investigative si apprende che a chiamare i carabinieri è stato un amico dei genitori, allarmato per l’atteggiamento di Lubhay che aveva preso in braccio la bambina per non più di 45 secondi, non allontanandosi oltre 10 metri. Una versione dei fatti confermata nella loro deposizione dai genitori adottivi della bimba. L’indiano, senza permesso di soggiorno e con precedenti penali per droga, è stato ascoltato, in presenza del suo legale d’ufficio, Biagio Giudice, nella caserma dei carabinieri di Vittoria: il pm Bisello, che si occupa del ‘caso’, ha sentito anche i genitori della bambina e alcuni testimoni. L’indagato avrebbe negato tutto e si sarebbe dichiarato estraneo all’accaduto. Il pm ha ritenuto quindi di confermare la sua linea. Subito dopo essere stato catturato dai carabinieri di Ragusa grazie all’identikit fornito da alcuni testimoni, Ram Lubhaya era stato messo in libertà dal sostituto procuratore Giulia Bisello, in attesa della convalida del fermo. Una scelta che aveva scatenato reazioni polemiche sul web e da tanti cittadini che negli ultimi giorni hanno chiamato il 112 spaventati per l’inquietante episodio sul quale il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, con un’interrogazione urgente, ha sollecitato il ministro della Giustizia “a fare luce sul tribunale di Ragusa”. Polemiche che, probabilmente, hanno indotto il giovane sostituto procuratore a ripensarci e a chiedere ai carabinieri di rintracciare l’uomo per interrogarlo. Ma per due giorni l’indiano, senza permesso di soggiorno e con precedenti penali, si è reso irreperibile. Ieri i militari lo hanno scovato in un casolare, non lontano da Scoglitti, ospite di altri extracomunitari. Condotto in caserma, è stato messo sotto torchio dai magistrati, alla presenza del suo avvocato di fiducia. All’indomani di Ferragosto, l’indiano, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, che si trovavano sul lungomare della Lanterna, prese in braccio la bimba di 5 anni e fuggì.

Rintracciato e scarcerato


Fu inseguito dagli stessi familiari, che riuscirono a riprendere la figlia, mentre l’uomo scappò; fu rintracciato qualche ora dopo dai carabinieri grazie all’identikit fornito da alcuni testimoni e fermato. Ma venne rilasciato su disposizione del pm. Una decisione che ha scatenato polemiche, suscitando anche una psicosi tra gli abitanti di Scoglitti. Moltissimi genitori, fanno sapere i carabinieri, hanno infatti chiamato il 112, spaventati dopo aver saputo quanto era accaduto. Tante persone si sono sfogate sui social network, arrivando a segnalare la presenza di persone sospette, notate a bordo spiaggia intenti a guardare l’arenile. Non potendo escludere l’ipotesi che accadano nuovamente fatti analoghi i carabinieri hanno deciso d’intensificare i controlli a ridosso delle spiagge, con la mobilitazione dei militari delle 17 tenenze e dei tre nuclei operativi e radiomobili. “Vero è – spiegano i carabinieri – che non tutti quelli che guardano con eccessivo interesse le spiagge debbano per forza essere pedofili o rapitori di bambini, la maggior parte in genere sono ladri che cercano borse incustodite da rubare. Ma pure loro devono essere fermati”.

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