Ram Lubhay: i giudici offesi per gli insulti si rivolgono alla magistratura

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-21

La PM che ha scarcerato in base al Codice Penale l’indiano accusato di rapimento insultata da una consigliera ex M5S: la minaccia di azioni legali

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“Toccherà alla procura di Messina valutare le gratuite e volgari offese di internauti, esponenti politici e non, nei confronti del pm Giulia Bisello, che si sta occupando dell’indagine sul presunto sequestro di persona e sottrazione di minore avvenuto martedì scorso a Scoglitti”: lo dice il procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, contrariato per le esternazioni, alcune offensive e volgari, di alcuni cittadini specialmente su Facebook, dopo la decisione del pm di lasciare libero il cittadino indiano Ram Lubhay, accusato del tentativo di rapimento della bimba di 5 anni nel lungomare La Lanterna di Scoglitti.

Ram Lubhay: le offese alla PM di Gianna Sigona

Tra queste le affermazioni di una consigliera comunale di Ragusa, Gianna Sigona, eletta nelle fila del M5S, e di recente espulsa dal movimento di Grillo dopo le sue affermazioni inneggianti al fascismo e al Duce lo scorso 25 aprile. “Sara la procura di Messina – aggiunge Petralia – a valutare le offese contro chi sta lavorando seriamente applicando la legge. Trasmetteremo gli atti e i documenti di cui siamo in possesso”.
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Gli insulti di Gianna Sigona alla PM Giulia Bisello:

Questo pm mi sa che non ha figli, nipoti altrimenti non l’avrebbe scarcerato.
Sei una merda come questo indiano, ma secondo te Giulia Bisello come possiamo stare tranquilli con questo il libertà? Fai schifo.

Prima lo scarcera senza interrogarlo, poi dopo i commenti dei cittadini arrabbiati e l’indignazione del deputato Giorgia Meloni, come da suo comunicato stampa, la merda del sostituto procuratore cge fa?
Chiede di trovarlo per interrogarlo.
Strunza ca nun si autra ora o trovulu ca è senza fissa dimora e se disgraziatamente succede qualcosa sei complice di questo delinque in carcere devi andare e buttare la chiave.
VERGOGNATI E TOGLITI LA TOGA NON SEI COSA

In realtà, come è stato spiegato stamattina, la procura di Ragusa ha agito secondo il codice penale: per il reato di tentativo di rapimento non è previsto l’arresto ma la conferma del fermo che può avvenire a piede libero e così ha deciso per la seconda volta di fila.

La mancata solidarietà del ministro

Petralia ha anche criticato la mancata solidarietà del ministro Orlando: «Se ho sentito bene oggi in tv, il ministro della Giustizia avrebbe annunciato di voler approfondire il caso sulla vicenda del tentato rapimento di una bimba di 5 anni. Rientra nei suoi poteri, ma avrei gradito una dichiarazione di solidarietà nei confronti di un magistrato che applica la legge e fatta segno di pesanti e volgari offese». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando – a quanto si apprende – ha chiesto all’ispettorato del ministero di avviare gli accertamenti preliminari in merito al caso del cittadino indiano indagato per il tentativo di sequestro di una bimba di 5 anni, lo scorso 16 agosto sul lungomare di Scoglitti (Ragusa).

Leggi sull’argomento: Gianna Sigona: la consigliera 5 Stelle che esalta il fascismo su FB

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