Rai3 si infila dentro l'abisso dell'anima di Povia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-09-01

Povia ci spiega che in passato è stato un tossicodipendente per colpa di un progetto della Commissione Trilaterale per distruggere la democrazia. Ma per fortuna ne è uscito, grazie alla preghiera.

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«Giuseppe ha cominciato con le sigarette, era giovanissimo; poi si è lasciato prendere la mano, ha seguito il gruppo: il branco come lo chiama lui. Ha provato le canne fino a diventare consumatore abituale di cocaina». Così inizia lo spezzone di Vertigo, un programma di Rai 3, dedicato all’esplorazione dell’abisso dell’anima di Giuseppe Povia. A quattordici anni Povia prova a fumare una sigaretta (della madre), e dal momento che gli piace passa a fumare due pacchetti e mezzo al giorno.

Il lato oscuro di Giuseppe Povia di next-quotidiano

Giuseppe Povia l’uomo passato dalla sigaretta alla cocaina, per colpa del NWO

Tra un veggente diventato trans, un ventriloquo che parla del suo doppio e quello che va in giro vestito da supereroe ecco che arriva Povia a spiegarci come la droga gli ha cambiato la vita, in peggio. Ma quello, come potrete intuire, è solo l’inizio di un percorso di discesa all’inferno che porterà Povia nel mondo della droga e, infine, a cantare canzoni contro il NWO e a spiegare la truffa del signoraggio su Facebook. Povia spiega che il “passaggio dalla sigaretta allo spinello è un attimo” e la colpa è sempre del branco, dove ogni tanto viene fuori che qualcuno ha “trovato” una canna di erba e propone l’assaggio anche altri altri. Ma se a quella giovane età (sedici anni nel caso di Povia) ha iniziato a fumare erba la colpa è anche dei media che avevano sdoganato l’uso della sostanza. Quindi abbiamo già: le sigarette della madre, la droga del branco e la “pubblicità” dei media. Impossibile resistere, impossibile ammettere la propria responsabilità individuale. Grazie allo spinello Povia è diventato quello figo della situazione, circondato di belle donne grazie anche al fatto che aveva messo su “una piccola aziendina” (di “spaccio”).
giuseppe povia tossicodipendenza - 1
Povia spiega anche da dove sia arrivata la “scelta” di assumere cocaina, spiegando che – sempre a causa del branco – la droga ha scelto lui, dice Povia casualmente usando le stesse parole del “satanico” Marilyn Manson. Il cantante spiega che nel 1971 la Commissione Trilaterale ha deciso di annientare la democrazia partecipativa e di portare i popoli all’apatia. Il piano ben preciso della Trilaterale è quello “di riuscire a immettere nella società, nei media e nelle università (ma anche nell’economia) messaggi a favore delle grandi elite“. In questo senso quindi Povia è una vittima di una decisione voluta dal Nuovo Ordine Mondiale e Povia insiste sul fatto che lui ha ben poche responsabilità. La colpa è di gente come Jim Morrison, Bob Marley e altri che hanno sdoganato la cultura della droga e della trasgressione. Ma come ne è uscito? Grazie alla preghiera assieme ad un gruppo di “frati francescani non riconosciuti” e così ha raggiunto la consapevolezza. Questo spiega anche come mai Povia abbia scelto di fare una musica diversa, per invertire la tendenza degli ordini impartiti dalle potenti elite che comandano il mondo. Ed è questo il tema della canzone i Bambini fanno Oh il grande successo di Povia è un inno contro la droga. Peccato, avrebbe potuto scrivere una canzone così:
 

 

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