Perché l'OREF ha bocciato il bilancio di Mazzillo e Raggi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-12-21

Da ieri circola una bufala che vuole attribuire le colpe al debito della città e alle giunte precedenti. In più si accusa l’Organismo di revisione economico finanziaria di “essersi svegliato adesso” mentre “con il PD dormiva”. Vediamo cosa è successo veramente e perché questa è una scusa ridicola

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Dopo la bocciatura del bilancio di Roma Capitale da parte dell’OREF circola una leggenda metropolitana che vuole attribuire le colpe al debito della città e alle giunte precedenti. In più si accusa l’Organismo di revisione economico finanziaria di “essersi svegliato adesso” mentre “con il PD dormiva”. Entrambi gli argomenti sono falsi. In primo luogo perché basta dare un’occhiata al sito del comune per scoprire che le ultime relazioni dell’OREF disponibili sono due: la prima è relativa al 2013-2015 e riporta parere favorevole, la seconda è relativa al 2014-2016 aveva presentato un parere con riserva ed eccezioni e rilievi chiedendo l’adozione di provvedimenti per cancellare le riserve.

Perché l’OREF ha bocciato il bilancio di Mazzillo e Raggi

In secondo luogo bisogna segnalare che il parere non favorevole dell’OREF invece riguarda proprio le poste contabili del comune e le decisioni prese dall’assessore Andrea Mazzillo. Nel documento, ad esempio, manca un programma «adeguato» per recuperare le multe arretrate e gli affitti dello sterminato patrimonio immobiliare del Comune; non c’è traccia del piano per dismettere le partecipate gravate da debiti milionari; i bonus dei 23mila dipendenti capitolini vengono distribuiti senza nessun controllo; le entrate straordinarie previste dal Comune per il prossimo anno sono sproporzionate (troppe o troppo poche, a seconda delle voci: per i condon iedilizi vengono “previsti” 15 milioni, quando ci sono pratiche bloccate da anni). Il Messaggero scrive che Federica Tiezzi, presidente dell’Organo, in privato ammette:«Negli atti della giunta abbiamo notato tanta ingenuità e approssimazione, probabilmente dettata dall’inesperienza…». E non può non venire in mente che un assessore al bilancio la sindaca ce l’aveva, ed era una personalità dotata sia delle capacità che delle competenze necessarie che dell’esperienza imprescindibile in casi come questo: ma Marcello Minenna ha levato le tende dal Campidoglio dopo che Marra e Romeo hanno cominciato a fare la guerra a Daniela Raineri. Ecco perché se l’inesperienza di Mazzillo faceva parte del gioco, questa bocciatura è invece a carico della sindaca, che si è fidata delle persone sbagliate. E una delle competenze richieste nella politica è proprio quella di saper scegliere i tecnici che devono mettere in atto le decisioni di natura politica.

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Il parere negativo dell’OREF sul bilancio della Giunta Raggi

Scrive oggi Lorenzo De Cicco sul Messaggero che in sostanza, secondo l’Oref, il Campidoglio «non ha previsto i correttivi necessari e indispensabili» per mantenere i conti in ordine. La previsione di un bilancio in pareggio, si legge nel rapporto, «è stata raggiunta sulla base di una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio», ma anche «dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate». Società che, come ha rilevato anche il Ministero dell’Economia, andrebbero in molti casi liquidate:

I revisori hanno calcolato che dieci aziende comunali non hanno nemmeno presentato il bilancio, a partire da Farmacap, che gestisce le farmacie capitoline. Negli atti del Bilancio manca un piano dettagliato per arrivare alla «razionalizzazione e/o alienazione delle società che non svolgono attività con fini istituzionali per l’Ente». Il rischio di un disequilibrio nei conti capitolini deriva anche dalla gestione delle entrate. «Non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero delle entrate tributarie e patrimoniali», si legge nel parere. «Nel documento di programmazione esaminato non sono espresse le politiche da adottare circa il recupero delle entrate, più volte oggetto di raccomandazione dai revisori e che costituisce uno degli aspetti più drammatici e critici di Roma Capitale».
Per quanto riguarda le «contravvenzioni al codice della strada»,il collegio dei revisori rileva «criticità riguardo l’elevata riduzione degli incassi». Una «inadempienza già oggetto di raccomandazione». Per l’Oref, bisognerebbe adottare «in tempi rapidi procedimenti tesi al miglioramento delle performance di riscossione anche al fine di evitare il ricorso sistematico al contenzioso». Stesso discorso per gli affitti degli immobili di cui il Comune è proprietario. Serve «una revisione puntuale e complessiva dei canoni di locazione, per garantire un monitoraggio periodico della riscossione dei canoni correnti e pregressi». I revisori di Roma Capitale segnalano problemi anche nell’erogazione dei bonus ai dipendenti comunali. «Bisogna ripristinare un sistema dei controlli interni e di valutazione del raggiungimento degli obiettivi, più adeguato ecoerente», solo così si può arrivare «a un monitoraggio continuo dei risultati per aumentare l’efficacia dell’azione amministrativa».

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Quando Andrea Mazzillo si vantava del bilancio su Facebook

L’OREF e il bilancio della Giunta Raggi

L’Oref è l’Organo di revisione economicofinanziario degli enti locali. I consigli comunali, provinciali e delle città metropolitane eleggono un collegio di revisori composto da tre membri. Tra le funzioni dell’Oref ci sono i pareri sugli strumenti di programmazione economica, la verifica sugli equilibri e sulle variazioni di bilancio, le proposte d’indebitamento e la vigilanza sulla regolarità contabile. Ieri Mazzillo su Facebook (e sul blog di Grillo) ha dichiarato che sarà impossibile chiudere il bilancio entro il 31 dicembre. Il Corriere della Sera pubblica anche un’intervista a Federica Tiezzi, presidente dell’organo, a firma di Alessandro Trocino, nella quale si comprende bene anche che le accuse di “intelligenza” con il male assoluto (il PD) sono campate in aria:

È davvero la prima volta che succede a Roma?
«Anche a me risulta così, ma non ho certezze. Siamo qui solo da febbraio».
Le malignità si sono già messe in moto: c’è chi dice che il parere è una vendetta per il caso Marra.
«Non siamo romani e non lavoriamo al Comune. Siamo liberi professionisti, in carica da febbraio, per tre anni. La prefettura estrae a sorte dall’albo dei revisori, per garantire autonomia».
La situazione è grave?
«Beh, un parere di questo genere implica una presa di coscienza, una valutazione più attenta».
Avete dato altri pareri?
«Sì, a marzo abbiamo dato il parere sul bilancio di previsione del commissario Tronca e poi sul rendiconto di aprile».
Positivi.
«Positivi».
E sulla giunta Raggi?
«Abbiamo dato alcuni pareri sulle variazioni di bilancio».
Positivi anche quelli?
«Sì, ma con prescrizioni e raccomandazioni».
È rimasta sorpresa da questi dati?
«No, conosciamo bene la situazione del bilancio di Roma. Ci sono criticità da anni, che si incrociano e si aggravano».
Ci sono stati contatti tra voi, prima del parere?
«C’è stata una fase istruttoria, con un’interlocuzione. Abbiamo fatto presente all’amministrazione che c’erano alcune cose da approfondire».
Dunque, si poteva intervenire prima.
«Sì, con una programmazione più adeguata si poteva».

A ciascuno le proprie responsabilità, insomma.

Leggi sull’argomento: Perché la bocciatura del bilancio è un disastro per Raggi e Mazzillo

 

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