Pietro e Alessandra: un omicidio dietro la morte dei ragazzi caduti a Milano?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-16

Qualcuno racconta: «hanno litigato e lui l’ha buttata giù». Pietro invece aveva già provato un anno fa a uccidersi lanciandosi nel vuoto

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«Erano sul balcone, hanno litigato e lui l’ha buttata giù»: questo dicono le testimonianze sui due ragazzi caduti da un palazzo situato in via Novaro numero 16, zona Comasina a Milano. I due ragazzi, Alessandra, 19 anni, e Pietro, 20 anni, si trovavano in casa di quest’ultima insieme ad altri due amici. A un certo punto della serata Pietro chiede ai due di lasciarlo solo con Alessandra per parlarle in privato, gli altri amici si allontanano per comprare le sigarette. Poco dopo, lo schianto: la volante arriva sul posto chiamata dal 118 e constata la morte sul colpo della ragazza, Pietro viene trasportato in condizioni gravissime all’ospedale San Gerardo di Monza, dove è morto stamattina.


LA STORIA DEI DUE RAGAZZI CADUTI A MILANO
Secondo le prime informazioni i due giovani sono precipitati dal settimo piano, e sono finiti in un cortile interno, seminterrato, nella zona dei box. Al momento non è ancora chiaro se si sia trattato di un suicidio o se venga presa in considerazione qualche altra ipotesi. Sul posto si trova la polizia, che sta compiendo accertamenti. I due giovani abitavano lì, in via Novaro 16, in un appartamento di un complesso condominiale non distante da via Astesani, in zona Affori, nella parte nord della città. Una modella inglese che abita di fronte all’appartamento ha detto di aver visto il ragazzo trascinarla giù: «Ho sentito delle urla di aiuto, la voce di una ragazza che gridava», ha raccontato un’altra condomina del palazzo in via Novaro 16 dove è avvenuta la tragedia. «Gridava aiuto, aiuto. Era attorno a mezzanotte e mezza -precisa la donna-. Abbiamo chiamato la polizia e poco dopo abbiamo sentito un rumore terribile. Un tonfo incredibile, agghiacciante. A questo punto credo che fosse la sua fidanzata. Di recente sembra che si fossero lasciati». Pietro invece aveva già provato un anno fa a uccidersi lanciandosi nel vuoto. Al bar sotto casa lo conoscevano di vista e ricordano bene che alcuni mesi fa aveva tentato di togliersi la vita buttandosi dal terrazzo della propria abitazione. «Era rimasto lì in piedi per un’ora – racconta Franco, un residente – poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo ha afferrato con coraggio. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona». Un video di Repubblica con le testimonianze:

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