Quanto spendiamo per i nostri vizi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-14

Il Bloomberg Vice Index fornisce una mappa del valore economico di un “paniere” di vizi

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I “vizi” si mangiano un terzo dello stipendio. Il Giornale pubblica oggi questa infografica sul Bloomberg Vice Index, che fornisce una dettagliata mappa del valore economico che, a seconda della geografia, i più pericolosi vizi di questo mondo assumono dagli scaffali di una tabaccheria agli anfratti desolati di qualche angolo di strada.

Un pacchetto di sigarette, una bottiglia di birra, vino o superalcolico, un grammo di amfetamine/ecstasy, un grammo di cannabis (marijuana eresina), un grammo di cocaina e uno di eroina: tutti questi elementi sono prezzati in modo diverso in più di cento Paesi, e l’indice di Bloomberg mostra quanto si muove il loro costo rispetto al caso-base, cioè quello americano. Quanto costano questi vizi, cioè un bombardamento di sostanze dannose per l’organismo che degenera indipendenza?
Negli Stati Uniti, 400 dollari a settimana, cioè un terzo dello stipendio settimanale. Quanto ai prezzi in valore assoluto, il posto in cui una dipendenza di questo genere è la più economica al mondo è il Congo, seguito da Honduras e Laos. Al polo opposto campeggia il Giappone, poi la Nuova Zelanda e l’Australia. E l’Italia? All’interno della graduatoria, il costo indicato nel nostro Paese, per permettersi vizi e dipendenze, è di poco più di 220 dollari per il famoso paniere, o il 38% dello stipendio settimanale.

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Quanto spendiamo per i vizi (Il Giornale, 14 gennaio 2017)

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