Quanto dura un telefonino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-17

L’obsolescenza dei prodotti tecnologici e degli elettrodomestici in un’indagine di Altroconsumo

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Quanto dura la vita di un telefonino? E quella degli elettrodomestici? L’età media dei dispositivi elettronici è la croce e la delizia di ogni consumatore, che sa che prima o poi dovrà rinnovare il suo strumento a prescindere dalla capacità di manutenerlo. Altroconsumo, in un’indagine citata da Repubblica oggi, ci racconta che l’età media di un telefonino e di un table è di due anni, mentre gli elettrodomestici durano in media tre anni. La durata, spiega l’associazione dei consumatori, è più breve quasi del 50% rispetto a 15 anni fa, le riparazioni costano molto di più o bisogna attendere molto di più per riavere il proprio elettrodomestico dopo averlo portato a riparare.

«I prodotti— sottolinea l’associazione in difesa dei consumatori — sono costruiti con materiali sempre più fragili. Senza considerare che l’aggiornamento dei software viene imposto con una velocità tale che il prodotto diventa improvvisamente vecchio. Spesso poi non si trovano più neanche i pezzi di ricambio». Oltre il 20% delle segnalazioni arrivate ad Altroconsumo parlano di tempi di attesa lunghissimi — da due a sei mesi — per la riparazione. «Negli ultimi trent’anni — commenta Lorenzo Bellachioma, vicepresidente nazionale Cna Installazione Impianti — il costo dell’elettrodomestico finito è diminuito, mentre quello delle riparazioni è aumentato di ben 30 volte.
C’è più convenienza a sostituirlo piuttosto che aggiustarlo. Un esempio? Per la rottura della scheda comandi di una lavatrice si spendono intorno ai 300 euro, e allora molti colgono l’occasione per comprarne una nuova allo stesso prezzo. La vita media di un elettrodomestico si accorcia anche del 50%. I materiali sono ridotti al minimo: il motore di una lavatrice prima pesava 15 chili, oggi tra i due e i tre».

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Quanto dura un elettrodomestico (La Repubblica ,17 marzo 2015)

E poi c’è la cosiddetta obsolescenza psicologica:

A sostenere questa tesi è l’ultimo rapporto pubblicato da Ends Europe, commissionato dall’Agenzia tedesca per l’ambiente ai ricercatori di Öko-Institut. Gli studiosi hanno osservato che la percentuale delle unità vendute per cambiare un apparecchio difettoso è cresciuta dal 3,5% del 2004 all’8,5% del 2012. Entro i primi 5 anni di utilizzo la quota di elettrodomestici di grandi dimensioni sostituita è aumentata dal 7 al 13% del 2012. Dall’analisi emerge un altro elemento: un ruolo importante è svolto dal desiderio dei consumatori di stare al passo con le mode. Così il business marcia, a scapito delle tasche e dell’ambiente. Tanto che l’Unione Europea sta pensando a una tutela supplementare per le garanzie dei prodotti.

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