Il prezzo dell'eterologa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-25

I criteri delle Regioni per la tariffa unica. Tutte, tranne la Lombardia. Ma c’è un problema sui Livelli essenziali di assistenza da risolvere. Se ne occuperà il governo, secondo la Conferenza. Nella Regione di Comunione e Liberazione, intanto…

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In tutte le regioni italiani tranne che in Lombardia la fecondazione eterologa costerà tra i 400 e i 600 euro. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino: «È stata definita una tariffa unica, l’eterologa sarà considerata all’interno dei livelli essenziali di assistenza, e quindi il costo potrà variare tra quei due estremi: la definizione del prezzo finale dipende dal ticket fissato nelle singole regioni». Tutte le regioni, tranne una: la Lombardia, che ha ritenuto di far pagare interamente ai cittadini il costo. Chiamparino ha concluso augurandosi che il governo inserisca l’eterologa nei Lea che saranno varati entro la fine dell’anno. L’assessore al bilancio della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, ha chiarito la posizione del’ente: «Vogliamo che il Governo dica subito se inserisce questa prestazione nei Lea. Se è così se ne assume l’onere e il problema viene risolto alla radice. Non è corretto, infatti, che una coppia lombarda, anche se va in Emilia Romagna, solo per fare un esempio, debba pagare interamente la fecondazione eterologa». Per i lombardi al momento l’eterologa costerà tra i 1500 e i 4000 euro (il prezzo dipende dalla tecnica di fecondazione scelta).
 
LA POLEMICA POLITICA
Garavaglia ha chiarito che quella della Lombardia, per adesso, è una questione di principio e di bilancio: «Il nostro dissenso è sul fatto che una Regione si accolli delle prestazioni non inserite nei Lea. Non si può procedere in questo modo, è una questione di procedure tecniche che però ha una sostanza molto rilevante». A margine della riunione odierna della Conferenza delle regioni, Garavaglia ha ribadito che «se passa il principio che se c’e’ un problema se lo accollano le Regioni, non andiamo da nessuna parte. Per il ministero della Salute – ha sottolineato – sarebbe facile risolvere il problema, inserisce l’eterologa nei Lea». Quanto al differente trattamento che questa decisione comporterebbe per i cittadini lombardi, i quali andando fuori dalla propria Regione dovrebbero pagare comunque la cifra completa, Garavaglia ha concluso chiarendo: «Al momento abbiamo applicazione del costo pieno, non siamo d’accordo che cittadini lombardi abbiano trattamento diverso fuori dalla loro regione».
 

Il comunicato della conferenza delle Regioni sui prezzi della fecondazione eterologa:

Dopo l’approvazione in Conferenza delle Regioni nella seduta del 4 settembre scorso del documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa, le Regioni sottolineano la scelta della Conferenza di dare indicazioni cliniche ed indirizzi operativi omogenei per garantire sia il diritto alla fecondazione eterologa stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n.162/2014 che la sicurezza e tutela della salute dei soggetti interessati.
In questo quadro, le Regioni ribadiscono il principio di considerare la procreazione medicalmente assistita (PMA), sia l’omologa che l’eterologa, un Lea, in attesa, come richiesto, del loro inserimento nel DPCM sui livelli essenziali di assistenza che, come previsto nel Patto per la Salute 2014-2016, dovrà essere rivisto entro la fine dell’anno. stata, quindi, condivisa dai governatori la necessita’ di completare il percorso iniziato definendo per questa fase transitoria una tariffa unica convenzionale che quantifichi i costi per queste attività anche per regolare le eventuali compensazioni relative alla mobilità interregionale, “continuando a dimostrare un forte senso di unità e capacità di governance del sistema sanitario.
Pertanto, considerato che le tecniche di fecondazione eterologa ricomprendono 3 differenti tipologie di attività da effettuarsi in setting assistenziale ambulatoriale, è stata condivisa questa proposta di tariffe convenzionali da utilizzare nelle Regioni e nelle Province Autonome e per la relativa compensazione della mobilità interregionale:
* Fecondazione eterologa con seme da donatore con inseminazione intrauterina: euro 1.500 (compresi euro 500 per i farmaci);
* Fecondazione eterologa con seme da donatore in vitro: euro 3.500 (compresi euro 500 per i farmaci);
* Fecondazione eterologa con ovociti da donatrice: euro 4.000 (compresi euro 500 per i farmaci).
La Regione Lombardia ha comunicato che fino a quando le prestazioni di procreazione medicalmente assistita non verranno ricomprese nel DPCM che individua i Lea (Livelli essenziali di assistenza), le stesse saranno a carico dell’assistito anche qualora venissero rese da strutture di altre Regioni. Per quanto riguarda la questione della compartecipazione alla spesa, è stato condiviso che riguarderà la somma dei ticket per le prestazioni previste ed effettuate per questa tecnica di fecondazione nel rispetto dell’attuale normativa in materia di specialistica ambulatoriale.
In relazione, invece, alla compensazione riguardante le prestazioni effettuate in mobilita’ per pazienti provenienti da altre Regioni e Province autonome, è stato deciso di proporre, in linea con quanto previsto nel Patto per la Salute, che ogni Regione riceverà dalle altre la differenza tra la tariffa convenzionalmente definita e quanto già introitato attraverso i ticket, “ad eccezione di quanto già detto precisato per la Regione Lombardia”.

Leggi sull’argomento: L’eterologa a pagamento in Lombardia

Quanto costa la fecondazione eterologa nelle Regioni

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