Quanto ci costano le regioni italiane (e quali ci costano di più)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-27

I dati su Soldipubblici.gov.it spiegano il peso degli enti locali sul bilancio dello Stato. E fanno il punto su come vengono spesi i soldi

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In queste tre infografiche tratte da Repubblica di oggi vediamo il riepilogo dei costi delle regioni italiane nei primi undici mesi del 2014. Dagli schemi e dalle spese per il personalepossiamo comprendere molto sul metodo di spesa dei soldi pubblici negli enti locali d’Italia. Il computo totale del budget delle regioni italiane per la voce di spesa è pari a 1,739 miliardi di euro, ma le differenze sono tangibili: per una Sicilia che arriva a spendere più di mezzo miliardo di euro abbiamo una Lombardia che spende 62 milioni, mentre record sono i 139 milioni della Campania e i 128 della Sardegna. Sicilia, Campania e Sardegna, insieme, spendono 845 milioni di euro sui 1739 disponibili. Il Fatto spiega che la situazione cambia leggermente quando si prende in esame la spesa pro capite, ossia quanto costa l’ente a ogni contribuente: al secondo posto c’è sempre la Sardegna con 78,41 euro pro capite, ma il terzo posto è occupato dai dipendenti pubblici friulani, che avanzano di tre posizioni. A statuto speciale è anche il Trenitino Alto Adige, che risulta la regione più parsimoniosa, con una spesa complessiva di 8,1 milioni (un quindicesimo rispetto a quella siciliana) che costa ai contribuenti 7,72 euro procapite. La spesa affrontata dai veneti è di poco superiore: 11,53 euro per un costo complessivo di 56,3 milioni.
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Le altre due tabelle si occupano dei costi della politica, ovvero dei trasferimenti a organi istituzionali per il loro mantenimento, e dei costi per manifestazioni e convegni. Nella prima tabella è ancora la Sicilia a farla da padrone, spendendo l’importante cifra di 137 milioni, seguita da Calabria (69 milioni) e Sardegna (59 milioni). Il totale di spesa per il mantenimento degli organi istituzionali è pari a 644 milioni di euro. Anche se, spiega Repubblica, in base alla popolazione è la Sardegna a svettare in questo settore: 36 euro pro-capite contro i 26 della Sicilia. I tagli del decreto Monti, comunque, fanno sentire il loro effetto: al momento la diminuzione della spesa complessiva, rispetto al 2013, è di circa 200 milioni di euro. Pesano ancora molto, sui bilanci delle Regioni, le uscite per «studi, consulenze, indagini e gettone di presenza»: sotto questa voce, fino a novembre, la leadership va al Piemonte, con 5,7milioni di euro che è comunque una somma piùbassa rispetto a quella (8,4 milioni) del 2013. PoiSardegna (ancora), Calabria (idem) ed EmiliaRomagna. Gli abitanti della Valle d’Aosta — enteche spende in consulenze e gettoni quanto ilLazio e la Campania — pagano in sostanza ognianno una «tassa» da 20 euro al sottogoverno locale.
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Infine ci sono manifestazioni e convegni, dove la Calabria arriva prima con 5,8 milioni di euro spesi, dopo la Val d’Aosta e la Puglia. Al quarto e quinto posto ancora le “vecchie conoscenze” Sardegna e Sicilia.
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Immagine di copertina da Wilditaly

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