Quando Imposimato difendeva il boss della 'ndrangheta

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-30

Una storia divertente sul candidato dei grillini raccontata dal Fatto

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Non solo complotti e bufale. Nella carriera di Ferdinando Imposimato c’è anche una campagna a favore del Totò Riina della ‘ndrangheta, ovvero il terribile Domenico Papalia. Considerato un capo dei capi delle ‘ndrine e accreditato di rapporti con i servizi segreti, viene fatto arrestare proprio da Imposimato nel 1977, e condannato all’ergastolo. Ma Imposimato nel dicembre del 1992 va al Maurizio Costanzo Show per spiegare che è tutto un equivoco, e il boss dei boss è in realtà innocente. Lo racconta Gianni Barbacetto sul Fatto, spiegando anche che Imposimato nell’ardore difensivo ha criticato anche la sua stessa richiesta di condanna:

È innocente, sostiene Imposimato, e merita la grazia. Lo ribadisce in un’intervista al Corriere della Sera il 15 gennaio 1993, sotto il titolo “Imposimato: Papalia è innocente, liberatelo!”: “C’erano sufficienti indizi per il rinvio a giudizio, ma non per la condanna. Mi stupii che durante il dibattimento non fossero stati aggiunti ulteriori elementi di prova e nei tre gradi di giudizio Papalia fosse stato condannatoall’ergastolo”. ALLIBITO IL PM di Milano Alberto Nobili,padre dell’inchiesta “Nord-Sud”, che avevaraccolto pesanti conferme sulle responsabilitàdi Papalia direttamente da Saverio Morabito,il Buscetta della ‘ndrangheta. È il procuratore aggiunto di Milano Gerardo D’Ambrosio che il giorno stesso chiama Imposimato al telefono e gli comunica tutto il suo stupore per l’incomprensibile campagna pro Papalia. L’idea che si fanno alla procura di Milano è che l’ex magistrato sia oggetto di pressioni, di minacce, forse di ricatti.

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Ma Imposimato non cambia strada:

Il 3 febbraio, sul settimanale Epoca , solleva dubbi sulla perizia balistica che egli stesso aveva accettato durante la sua istruttoria.[…] Alla fine, a Imposimato dedica pagine imbarazzanti il giudice milanese Guido Piffer: è autore di “una campagna insistente e ossessiva,finalizzata a caldeggiare la concessione della grazia a Domenico Papalia”, con “una vera arringa difensiva”, “un’agghiacciante propaganda in favore di Domenico Papalia”. I lsenatore Imposimato, secondo il giudice, “è stato utilizzato da scaltri manovratori, senza contare il suo preoccupante, se vera l’ipotesi, non potersi tirare indietro da pressioni o minacce provenienti da ambienti non certo di frati trappisti”.

Ci vorrebbe una graticola per fare chiarezza. Chissà se quei coraggiosoni dei grillini gli chiederanno qualcosa.

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