Quando Bossi diceva «Mai con i fascisti»

di dipocheparole

Pubblicato il 2015-03-04

«La Lega con il MSI? Mai! Mai! La Lega è la continuazione della lotta di liberazione fatta dai partigiani e tradita dalla partitocrazia. Mai coi fascisti. Mai. Mai»: era il congresso della Lega Nord del 1994, e Umberto Bossi spiegava così tra gli applausi cosa ne pensasse dell’alleanza con gli eredi dei fascisti, allora rappresentati …

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«La Lega con il MSI? Mai! Mai! La Lega è la continuazione della lotta di liberazione fatta dai partigiani e tradita dalla partitocrazia. Mai coi fascisti. Mai. Mai»: era il congresso della Lega Nord del 1994, e Umberto Bossi spiegava così tra gli applausi cosa ne pensasse dell’alleanza con gli eredi dei fascisti, allora rappresentati da Gianfranco Fini. Bossi si era appena sposato con Manuela Marrone. Un articolo di Repubblica ci ricorda che sì, ce l’aveva proprio con quegli statalisti di Fini e i suoi, eredi di Almirante e dei fascisti. La Lega invece era partigiana.

In quel gennaio Silvio Berlusconi aveva appena annunciato la sua discesa in campo, e aveva stretto un patto con Bossi mentre Fini dichiarava la sua disponibilità ad allearsi con la Lega. Qualche tempo dopo disse che la Lega sarebbe crollata alle elezioni. Il 10 febbraio Forza Italia, Lega Nord, Lista Pannella, CCD, Unione del centro democratico creano il Polo delle libertà per i collegi settentrionali. Tre giorni dopo Forza Italia e Alleanza Nazionale firmano un patto elettorale per il meridione, chiamato Polo del buongoverno. Il 21 marzo Bettino Craxi lascia il paese, una settimana dopo Berlusconi, Bossi e Fini vincono le elezioni. E Bossi il partigiano si ritrovò al governo con “i fascisti”. Non durò molto. Ma è un pezzo di storia che ci dice tanto della politica italiana. E del suo protagonista più vecchio della Seconda Repubblica, la Lega Nord.

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