A che punto è il taglio ai vitalizi dei consiglieri

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-29

Il problema è sul tavolo della Conferenza delle Regioni. La soluzione non sembra semplice

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I tagli ai vitalizi dei consiglieri sul tavolo della Conferenza delle Regioni. Eros Brega, presidente del consiglio dell’Umbria, ha ricevuto durante l’ultima riunione l’incarico di studiare il dossier che sembra a prima vista scottante, viste le tante difficoltà oggettive che presenta. Soprattutto dal punto di vista legale: Trentino e Lombardia, che si sono mosse per prime, hanno già ricevuto diffide e chiamate in giudizio. Oggi, come racconta il Messaggero, si pagano circa 3200 vitalizi a ex consiglieri regionali, secondo una legge che nel frattempo è stata abrogata. Prossimamente andranno “in pensione” nove consigli regionali e da quell’infornata ci si aspetta anche un picco, l’ultimo per fortuna, di nuovi vitalizi da pagare. Nell’anno 2013 lo Stato ha staccato assegni per un totale di 170 milioni.
La conferenza delle Regioni vuole intervenire su tre ambiti. In primo luogo quello dell’età in cui percepire il vitalizio. Nel Lazio è possibile cominciare a ritirarlo a  partire dai 50 anni, gli Enti vorrebbero innalzare l’età a 65 per tutti. E già qui si rischia qualcosa, visto che nelle intenzioni dei presidenti si vorrebbero anche toccare i diritti acquisiti di chi oggi percepisce il vitalizio ed ha meno di 64 anni. Poi le Regioni vorrebbero mettere un limite al cumulo dei vitalizi e portare il tetto massimo a 6000 euro al mese lordi. Queste le intenzioni delle Regioni. Per metterle in pratica bisognerà attendere la fine del 2014. Il Messaggero ricorda poi quattro casi di vitalizi che portano sull’orlo di una crisi di nervi: Nicole Minetti, Gianfranco Gatti, Nicola Illuzzi, Claudia Lombardo. Nella fotogallery le quattro storie.

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