La vera storia del programma di Virginia Raggi come il discorso di Melania Trump

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-08-03

Il Corriere della Sera: intere parti del discorso della sindaca in Campidoglio sono identiche ad altri documenti presenti sul web. Ma due sono riconducibili al lavoro precedente dell’assessora Marzano

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Il Corriere della Sera pubblica un articolo a firma di Tommaso Labate in cui si nota che le Linee programmatiche 2016-2021 per il Governo di Roma Capitale, ovvero il programma con cui Virginia Raggi si è presentata l’altro ieri al consiglio comunale di Roma, contengono passaggi identici a quelli di altri documenti pubblici, evidentemente utilizzati per comporre il discorso. Ad esempio, racconta Labate, la frase «Roma Capitale è portatrice di una visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo specista che nella cultura occidentale ha trovato la sua massima espressione», ovvero le prime righe del punto 4 («Tutela diritti degli animali e biodiversità») del capitolo 6, sono identiche a quelle che si trovano nel “documento finale di una vecchia conferenza programmatica della Federazione dei Verdi (proprio loro, il partito che fu di Pecoraro Scanio) facilmente scaricabile al link. In particolare queste: «Siamo portatori di una visione del mondo biocentrica che si oppone all’antropocentrismo che nella cultura occidentale ha trovato la massima espressione (…). Oggi, alla difesa di questi diritti (…) si aggiunge la lotta con lo specismo». Le prime righe sono di fatto uguali. Mentre lo «specismo» del vecchio documento dei Verdi si trasforma, nella versione Raggi, nell’aggettivo «specista» appiccicato all’«antropocentrismo» (presente, ovviamente, anche nel testo dei Verdi)”.

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Le parti del discorso di Virginia Raggi e le fonti da cui è preso (Corriere della Sera, 3 agosto 2016)

A scoprire i passaggi identici è Tommaso Martelli, candidato con la Lista Marchini, che ne segnala altri due:

A pagina 26, il punto 8.2.1 del capitolo dedicato a «Roma Semplice» contiene la stessa identica ricetta a cui arrivarono gli «Stati generali dell’innovazione» contenuta in un recente articolo-manifesto facilmente consultabile sul sito dell’Agenda digitale al link http://www.agendadigitale.eu/smart-cities-communities/l-innovazione-delle-citta-passa-da-questipunti-ecco-una-propostaper-i-neo-sindaci_2339.htm. Un cambio qua, qualche correzione là e il gioco è fatto. Il link dell’Agenda digitale dev’essere piaciuto assai all’estensore materiale del programma della sindaca di Roma.
Tanto che anche il punto 8.2.2 delle linee guida di Raggi è identico — tranne tre parole, «nel suo ambito» — al testo presente sul web («L’amministrazione è chiamata, nel suo ambito, alla definizione di una politica industriale del territorio, individuando i settori strategici sui quali realizzare specifiche azioni di abilitazione»). Mentre pezzi del capitolo sulla «Smart city» sono stati «presi in prestito» da articoli, saggi o proposte già presenti sulla Rete e l’incipit del capitolo sullo sport risulta copiato dall’articolo 1 di un recente protocollo d’intesa sottoscritto dall’Anci e dal Coni. Anche in questo caso, con qualche piccolo aggiustamento.

Insomma, un po’ come il discorso di Melania Trump copiato da Michelle Obama. Ma se sul programma dei Verdi non c’è nulla da dire (le frasi sono identiche), su alcune delle citazioni invece qualcosa da osservare c’è. Ovvero che il primo link da Agendadigitale.eu punta a un articolo di Nello Iacono degli Stati Generali dell’Innovazione, di cui è stata presidente Flavia Marzano, oggi assessora all’innovazione della Giunta Raggi. E anche la terza frase “copiata” secondo il Corriere viene dagli Stati Generali dell’Innovazione. La Marzano ha già segnalato la questione al Corriere:
flavia marzano tommaso labate
Ripetiamo: questa spiega soltanto due delle “citazioni”.
 

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