«Prelievo forzoso»: i costi extra sui conti correnti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-29

I costi extra sui conti correnti per dodici milioni di clienti sono veri. In testa il Banco Popolare (+25 euro una tantum a dicembre) e Ubi (+12 euro l’anno da domani). Poi tutte le altre. Che hanno “rincarato”

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La storia del prelievo forzoso era falsa (o meglio: un’esagerazione), ma i costi extra sui conti correnti per dodici milioni di clienti sono veri. In testa il Banco Popolare (+25 euro una tantum a dicembre) e Ubi (+12 euro l’anno da domani), poi c’è anche Unicredit. In più ci sono i rincari per cause formalmente diverse dal Salva Banche. Segnala il Corriere:

Per le maggiori commissioni interbancarie volute dall’Ue sui pagamenti con carta, per esempio. Per questo CheBanca! aumenterà dal primo novembre da 12 a 24 euro all’anno il suo Conto Tascabile e Unicredit ha alzato dal primo luglio di 2 euro al mese i suoi conti My Genius transazionali. La stessa Intesa aveva già aumentato del 35% nel primo semestre l’Indicatore sintetico di costo del suo Conto Facile, per l’incremento del canone della carta di credito. La Cassa di risparmio di Bolzano, segnala poi una correntista, dal 6 settembre avrebbe aumentato di 24 euro le spese di tenuta conto. Cariparma (Credit Agricole) si smarca: «Nessuna manovra massiva con causale Decreto Salvabanche». Ma da gennaio al 14 settembre l’aumento dei costi dei conti per famiglie nelle 10 grandi banche è stato in media del 6%, cifra destinata a salire.

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I costi extra sui conti correnti (Corriere della Sera, 29 settembre 2016)

Tutto parte dal salvataggio delle quattro banche che ha impegnato molti soldi degli istituti di credito. Il Fondo di risoluzione, alimentato dalle altre banche, ha versato 1,8 miliardi per ricapitalizzare le good bank. Soldi che solo in piccola parte rientreranno. Ricorda Il Fatto:

Federsconsumatori e Adusbef rivelano che dal 31 dicembre, il Banco Popolare addebiterà ai suoi vecchi correntisti 25 euro da pagare sotto la voce: “Parziale recupero dei contributi versati al neo costituito Fondo nazionale di risoluzione”. Quello gestito da Bankitalia, che controlla i 4 istituti e a cui la quarta banca italiana ha versato 152,1 milioni. Laseconda, Unicredit,dal primo luglio ha rialzato il canone mensile per i conti correnti tipologia MyGenius (Silver, Gold e Platinum) di circa 5, 7 e 12 euro per alcune “novità legislative e impegni regolamentari”, tra cui il Single resolution fund, il fondo europeo che può intervenire per evitare fallimenti bancari.
La quinta, Ubi, in estate ha alzato i costi dei conti correnti di 12 euro (+60%) per coprire anche “il finanziamento del Fondo di ris ol uz i on e”. Messi insieme, i correntisti delle tre banche sono oltre 12 milioni. Il Codacons minaccia “raffiche di denunce”se sarà applicato il balzello. Secondole associazioni dei consumatori, direcente si sono verificati diversi aumenti dei canoni, ma gli istituti negano una correlazione. Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa (che ha alzato i canoni mesi fa) ha rassicurato: “Noi non lo faremo”.

Leggi sull’argomento: Il «prelievo forzoso» sui nostri conti correnti

 

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