Poletti i giovani e le vacanze intelligenti

di Carlo Cipiciani

Pubblicato il 2015-03-23

Poletti lancia le vacanze intelligenti: brevi e di lavoro. Ok, con 2 domande: a che età si inizia? Gratis o retribuite?

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“Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è bisogno di farne 3.”  Bravo ministro Poletti. E come impiegare gli altri due? “Non troverei niente di strano se un ragazzo lavorasse 3 o 4 ore al giorno per un periodo durante l’estate, anziché stare solo in giro per le strade”. Ecco delle vacanze intelligenti! Bravo ministro. Puro buonsenso. E dalla platea, giù applausi.
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Bene, bravo, bis. Solo alcune domande.
A che età inizierebbe questo percorso formativo: a 14 anni? E per quelli prima? Vogliamo fare direttamente dalla prima elementare? Perché così sarebbe lavoro minorile
Questi ragazzi lavorerebbero retribuiti? E con che stipendio? Perché sennò sarebbe sfruttamento.
Ma se venissero pagati come da contratto, i datori di lavoro sarebbero “obbligati” ad assumerli o potrebbero scegliere? Perché magari non gli interessa.
E non è che “fregherebbero” il posto ad altri lavoratori? Perché così addio benefici da jobs act.
Mi sa che questo puro buonsenso assomiglia a una stronzata. E chissà che verrà dopo; o, se preferite, what comes neXt.

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