Beppe Grillo pronto a cacciare Pizzarotti per la strana alleanza con il Pd

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-17

Il sindaco in una lista con democratici e centrodestra per la provincia di Parma. Contro i dettami del leader a 5 Stelle. Che ora è pronto alla revoca del sindaco. Lui si difende su Facebook, ma anche lì c’è chi lo accusa di incoerenza e ipocrisia

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«Se Pizzarotti confera la sua intenzione, è fuori dal MoVimento»: a riportare le parole di un Beppe Grillo furioso con il sindaco di Parma per la faccenda dell‘alleanza con il Pd è Emiliano Liuzzi del Fatto. Tutto nasce dall’accordo politico annunciato ieri per le elezioni della Provincia di Parma: ieri sera sarebbe stato raggiunto l’accordo per una lista unica di amministratori (proposta dallo stesso Pizzarotti) da presentare alle urne (si vota il 20 settembre, ad avere elettorato attivo e passivo sono sindaci e consiglieri di zona): alla presidenza della Provincia di Parma andrà il sindaco di Fidenza Andrea Massari o quello di Salsomaggiore Filippo Fritelli, entrambi in area Pd, mentre Pizzarotti sarà candidato come consigliere provinciale nella lista unitaria. E ora come potrebbe finire? «Per Pizzarotti una via d’uscita definitiva non esiste se non quella della revoca dell’uso del simbolo», scrive sempre il quotidiano di Padellaro e Travaglio.
 
PIZZAROTTI, ALLEANZA CON IL PD E RISCHI
Come spiegava ieri l’Ansa, alla luce della ponderazione dei voti (che vede il Pd in vantaggio sul M5S nonostante il governo del Comune capoluogo) l’accordo prevederebbe la presenza del sindaco di Parma Federico Pizzarotti come semplice consigliere. Ma Beppe Grillo aveva indicato di non partecipare alle attività delle future province, ricordando che il MoVimento 5 Stelle non ha mai espresso candidati per le cariche, anche quando era in vigore l’elezione diretta. Beppe era stato categorico: «il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali». Spiega oggi Liuzzi:

Sicuramente tra i vertici del Movimento 5 Stelle, intesi come Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti i rapporti sono sempre stati tesi.Grillo ha preso tempo per commentare – ed eventualmente decidere – in merito a un qualsiasi provvedimento. Ma era già furioso quando Pizzarotti ha spiegato di essere contrario all’esclusione di Andrea Defranceschi da una lista nonostante sia iscritto al registro degli indagati. Una posizione che Grillo e Casaleggio hanno spiegato, seppur a un giro ristretto di persone,di non essere tollerabile. “Noi siamo diversi, siamo nati con questi presupposti, presentare un indagato non è nella nostra natura”.

E proprio il caso Defranceschi si starebbe incrociando con quello di Pizzarotti: il consigliere non candidato alle Regionalie in Emilia ha trovato solidarietà da parte di tutti gli eletti di zona. C’è chi ha chiesto a Grillo di certificare il risultato delle Regionalie tramite un’agenzia terza e chi ha detto che non farà campagna elettorale sul territorio.
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LA RISPOSTA DEL SINDACO
Ieri poi Pizzarotti è intervenuto su Facebook con una replica che non smentisce quanto scritto dall’Ansa nel merito della questione:

Leggo agenzie stampa che scrivono di un mio accordo con il Pd sulle Provinciali. A parte che su 46 sindaci del territorio solo io sono del MoVimento 5 Stelle mentre la maggioranza sono liste civiche (non è un dettaglio), ma è necessario ribattere a chi scrive ma non conosce: da oltre un mese e alla luce del sole come abbiamo più volte abbiamo ribadito, noi sindaci della Provincia – che rappresentiamo un territorio che domani non avrà nemmeno i soldi per spalare la neve sulle strade – stiamo discutendo di una Riforma che non ci piace e che ci è stata calata sulla testa.
E come dovrebbe fare ogni Istituzione che rappresenta le ansie, le aspettative e le speranze dei cittadini – per la precisione 400 mila abitanti – lo facciamo perché è un atto dovuto alla responsabilità: i poteri della Provincia riguardano l’Ambiente, il Territorio, la Scuola Pubblica e la Mobilità, e io non me la sento di dire ai miei cittadini che Parma, il Capoluogo di questa disastrata ma bellissima Provincia, non discute con le altre Istituzioni su come uscire dalla melma del debito, della crisi e del disastro ambientale. Non c’è nessun accordo definito, non c’è nessuna alleanze né un patto tra partiti. C’è un dialogo tra Istituzioni che hanno il dovere di rispondere alle aspettative dei loro abitanti, ma nulla è ancora ufficiale, né un “listone”, né diverse liste concorrenti tra loro.
E ai detrattori della responsabilità, o a chi un giorno criticherà il sindaco di Parma perché dialoga con le altre istituzioni, rispondo che probabilmente loro non hanno né nel cuore né nella testa l’onore e l’onere di rappresentare 190 mila parmigiani, e a nessuno, se non a loro stessi, dovranno rendere conto. Rappresentare una Comunità così vasta vuol dire avere coscienza di rappresentare anche chi non mi ha votato e chi non la pensa come me. E questi cittadini, lo dico chiaro e tondo, non sono meno cittadini degli altri.

E tra i commenti alla presa di posizione si notano prese di posizione nette. Da quella di Vittorio Bertola, consigliere comunale a Torino per i 5 Stelle che aveva contestato Grillo sul caso Defranceschi…
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…alla semplice vox populi:
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