Piccola storia di un asilo e di un soffitto crollato

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-09-21

Il crollo di due pannelli del controsoffitto al Freccia Azzurra del XII Municipio a Roma avrebbe potuto avere gravi conseguenze se fosse accaduto durante l’orario scolastico. Chi non ha provveduto alla manutenzione? Che fine hanno fatto i soldi stanziati per la messa in sicurezza dopo un analogo episodio accaduto a maggio? Perché non sono stati spesi? Un piccolo, emblematico esempio di come (non) viene governata la Capitale d’Italia

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Nella notte tra domenica e lunedì, a causa delle forti piogge dei giorni precedenti, sono venuti giù due pannelli di un controsoffitto all’interno dell’asilo Freccia Azzurra di Monteverde (XII Municipio). Il cedimento dei pannelli non ha causato danni rilevanti e fortunatamente è avvenuto quando la scuola era chiusa, ma per i settanta alunni dell’asilo e le loro famiglie i disagi sono stati molti. I Vigili del Fuoco infatti, a titolo precauzionale, hanno deciso di chiudere l’asilo fino a che la struttura non sarà messa in sicurezza.
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Una problematica che si presenta ogni volta che piove

La regolare ripresa delle lezioni slitta così a data da destinarsi, e nel frattempo i piccoli alunni rimarranno a casa e non è ancora stato deciso se e come verranno trasferiti temporaneamente in altri asili. Il crollo di lunedì avviene peraltro in un periodo molto delicato della vita scolastica degli asili, quello dell’inserimento dei bimbi delle prime classi, alla prima esperienza con il mondo scolastico. L’interruzione dell’attività didattica rischia quindi di complicare – temporaneamente – il lavoro di maestre ed educatrici. Ma non è la prima volta che si verifica un episodio del genere al Freccia Azzurra. Un precedente c’era stato a maggio, quando il controsoffitto era venuto giù proprio nello stesso punto, anche in quel caso nessuno ferito ma la scuola rimase chiusa per due settimane: a quanto pare non c’erano i fondi per la manutenzione anche se poi in qualche modo le cose vennero sistemate e i bimbi poterono tornare a finire l’anno scolastico, senza che però venissero eseguiti lavori per la messa in sicurezza delle aule ma solo una semplice riparazione. Alcuni genitori hanno raccontato che la situazione va avanti da molto più tempo, almeno dal 2014. Stando a quanto ha dichiarato a Repubblica da Stefania Papitto, rappresentante dei genitori, ogni volta che piove si verificano infiltrazioni d’acqua. Lunedì i genitori hanno incontrato l’assessore ai lavori pubblici del XII Municipio Valerio Andronico per avere informazioni precise riguardo ai tempi di riapertura del Freccia Azzurra ma allo stato attuale non è stato possibile fornire date perché i Vigili del Fuoco devono ancora consegnare il verbale delle perizie eseguite all’interno dello stabile.
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Quei soldi stanziati per la messa in sicurezza e non ancora spesi

Ma come mai, pur sapendo che il Freccia Azzurra aveva questo problema i lavori di manutenzione non sono stati eseguiti per tempo? Di chi è la responsabilità? Prima delle elezioni il XII Municipio era governato dal PD e l’ex Presidente Cristina Maltesi ha detto a neXtquotidiano che dopo il cedimento di maggio la scuola era stata messa in sicurezza, non con un collaudo “all’italiana” ma con una certificazione da parte dell’ufficio tecnico del Municipio. All’epoca era anche stato stabilito, per non interrompere la didattica, di far terminare l’anno scolastico e intervenire con i lavori di ristrutturazione e manutenzione del tetto dell’asilo. Per quei lavori in accordo con l’ufficio tecnico del Municipio, continua Maltesi, sono stati stanziati 180.000 euro (una cifra importante se si considera che solitamente vengono destinati 60 mila euro per i lavori di manutenzione scolastica). Dopo le amministrative di giugno però il PD ha perso il XII Municipio che ora è governato dal MoVimento 5 Stelle e dalla Presidente Silvia Crescimanno la quale avrebbe dovuto avviare la gara per assegnare lo svolgimento dei lavori (visto che i soldi c’erano) e quantomeno provvedere alla pulizia delle caditoie in modo da impedire il ristagno dell’acqua sul tetto e le conseguenti infiltrazioni. Ad oggi però questi lavori non sono ancora stati eseguiti, eppure il tempo per provvedere a mettere mano alla situazione c’è stato come c’è stato anche il tempo per mettere mano all’ordinaria manutenzione (pulizia del tetto e delle caditoie). Ma a quanto pare la ragione del ritardo è dovuta ad una mancata comunicazione con l’ufficio tecnico. Queste però sono le domande che avremmo voluto fare alla Presidente del Municipio che oggi era in Consiglio a riferire sull’accaduto e quindi non è stato possibile intervistare (l’articolo verrà aggiornato successivamente). Così succede a Roma, questo càpita nella Capitale d’Italia. Questo accade un po’ in tutta Italia.

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