Perché il raddoppio del binario unico dell'incidente in Puglia non è stato fatto?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-14

Una portavoce della Commissione Europea ha spiegato oggi i veri motivi dei lavori non effettuati nella tratta Barletta-Corato delle Ferrovie del Nord Barese. E dice che i ritardi legati ai permessi sono “normali”

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Una portavoce della Commissione europea ha confermato, oggi a Bruxelles, che il raddoppio della linea a binario unico nella tratta Barletta-Corato delle ferrovie del Nord Barese in cui si è  verificato il tragico scontro fra treni di martedì scorso faceva di un progetto finanziato con fondi Ue per investimento complessivo (compresi i finanziamenti nazionali) da 180 milioni di euro. Il progetto, inizialmente approvato da Bruxelles nel 2012 per essere completato nel 2015, aveva dovuto essere prorogato con una nuova assegnazione di fondi Ue dalla programmazione 2014-2020, per essere completato nel 2022.

Perché il raddoppio del binario unico dell’incidente in Puglia non è stato fatto?

La commissione fa sapere che “i fondi erano stati erogati nel quadro del periodo di programmazione 2007-2013 delle politiche regionali Ue, ma ci sono state delle difficoltà e problemi relativi ai permessi nella Regione Puglia. Quando le autorità regionali hanno informato la Commissione” che i lavori non sarebbero stati completati entro la scadenza prevista, “è stato deciso di spostare il progetto nel periodo di programmazione 2014-2020”, ha riferito la portavoce per Energia, Clima e Trasporti, Anna-Kaisa Itkonen. Un’altra fonte della Commissione ha chiarito poi che i problemi che hanno ritardato il progetto riguardavano principalmente “gli espropri dei terrenisu cui doveva passare il secondo binario o le nuove vie stradali di accesso alle stazioni rinnovate, nel quadro dell’ammodernamento del tratto ferroviario interessato, in collegamento con lo sviluppo della nuova linea per l’aeroporto di Bari.

binario unico incidente puglia
L’infografica di Cityrailways sul binario unico (FB)

Secondo le fonti, è piuttosto “normale” che vi sia questo tipo di difficoltà e ritardi legati a permessi ed espropri per i progetti riguardanti i trasporti e le infrastrutture energetiche. Le fonti hanno poi ricordato che la Direttiva riguardante le specifiche tecniche per l’interoperabilità nel settore ferroviario, che richiede un miglioramento generale delle condizioni di sicurezza del traffico, si applica solo alle nuove infrastrutture o a quelle rinnovate (“upgraded”), e si applicherà dunque alla tratta Barletta-Corato solo dopo che sarà stato realizzato il raddoppio della linea.

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