Perché la nuova proposta greca di Tsakalotos è migliore di quella precedente di Varoufakis

di Guido Iodice

Pubblicato il 2015-07-10

La capitolazione greca è completa, o quasi, ci dicono i commentatori. Come al solito la realtà è un poco differente. 1. Come avevamo già avuto modo di notare, la proposta del governo greco prevedeva l’aumento dei contributi pensionistici di quasi 4 punti percentuali, una misura decisamente più recessiva che aumentare l’IVA per le isole turistiche. 2. …

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La capitolazione greca è completa, o quasi, ci dicono i commentatori. Come al solito la realtà è un poco differente.

1. Come avevamo già avuto modo di notare, la proposta del governo greco prevedeva l’aumento dei contributi pensionistici di quasi 4 punti percentuali, una misura decisamente più recessiva che aumentare l’IVA per le isole turistiche.

2. Nella parte finale della trattativa, Varoufakis era arrivato a promettere nell’eurogruppo di mettere sotto commissariamento il suo ministero da parte di un organismo indipendente che mensilmente (e sottolineiamo mensilmente) avrebbe dovuto tagliare linearmente le spese governative, se gli obiettivi di consolidamento fiscale non fossero stati raggiunti.

Inoltre va ricordato che le misure di questo piano sono triennali, come abbiamo scritto stamattina, e quindi non ha senso sostenere, come alcuni fanno in queste ore, che la nuova proposta è più austera di quella precedente. Semmai è il contrario.
Lo scriviamo senza alcun trionfalismo, sia chiaro, e senza alcuna apologia. Si possono criticare la strategia di Tsipras e i risultati ottenuti, ma con un minimo di onestà intellettuale, tenendo conto del punto di partenza, del percorso e del punto di arrivo di un paese totalmente isolato e (fino a due giorni fa) senza nessun appoggio all’interno dell’eurozona.
Soprattutto vanno giudicate dopo che la trattativa sarà conclusa.

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