Pensioni, con l'aspettativa di vita cambia l'età del ritiro?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-04-29

Con il calo dell’aspettativa di vita dovrebbe cambiare anche l’età pensionabile. Ma ci sono problemi riguardo i coefficienti di trasformazione. E un limite invalicabile

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Per la prima volta, ha certificato l’ISTAT, l’anno scorso è calata l’aspettativa di vita degli italiani. E il fatto non può non porre interrogativi su pensioni ed età pensionabile: per mettere in sicurezza la tenuta del sistema previdenziale italiano, è stato inserito nelle norme una sorta di «pilota automatico». Ogni volta che viene registrato un aumento nella speranza di vita dei lavoratori, la data della pensione si allontana automaticamente. L’ultimo aggiornamento è entrato in vigore proprio quest’anno, quando l’età per lasciare il lavoro è salita da 66 anni e 3 mesi a 66 anni e 7 mesi, perché nel triennio chiuso al 2014 anche la vita degli italiani si è allungata di 120 giorni. E adesso che cala, cosa succede? Ne parla oggi Il Messaggero:

Alberto Brambilla, presidente del Centro studi Itinerari previdenziali, già a capo del Nucleo tecnico di valutazione della spesa previdenziale, non ha dubbi. «Se la speranza di vita si riduce», dice, «anche l’età di pensionamento deve scendere. Se la tendenza del 2015 fosse confermata anche nel 2016 e nel 2017»,aggiunge, «nel prossimo adeguamento programmato per il 2019 l’età dovrebbe rimanere stabile a 66anni e 7 mesi o addirittura scendere». La questione è sostanziale. «La speranza di vita», spiega Brambilla, «è un parametro utilizzato anche nei coefficienti di trasformazione». Si tratta di quel complicato meccanismo con il quale si calcola l’importo della pensione. Se l’aspettativa di vita scende e i coefficienti non vengono adeguati, il lavoratore riceverebbe in pratica una pensione inferiore al dovuto.

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Pensioni, l’età del ritiro (IL Messaggero, 29 aprile 2016)

Ma c’è anche un altro problema. Nel decreto salva-Italia del 2011 si decideva anche che gli adeguamenti all’aspettativa di vita sarebbero stati biennali e non triennali, ma prevede anche per coloro che andranno in pensione dal 2021 che l’età della vecchiaia non possa essere inferiore ai 67 anni. Dunque quel traguardo dovrà essere in ogni caso rispettato. Un limite invalicabile di cui si dovrà tenere conto anche se si vuole modificare la legge.

Leggi sull’argomento: Osservasalute 2015: perché l’aspettativa di vita è in calo?

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