Il PD contro Marino per il quartiere a luci rosse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-07

Due esponenti criticano il sindaco per la proposta. Intanto altri municipi sarebbero interessati

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Le prostitute a Roma non meritano il quartiere a luci rosse. O almeno, come ai bei tempi di prima dello scoppio di Mafia Capitale, al Partito Democratico non piace la proposta del IX Municipio che il Comune di Roma sembra invece essere pronto a sancire con un’ordinanza. E allora già partono i distinguo.

prostitute a roma zona
La zona individuata per il quartiere a luci rosse delle prostitute a Roma (Il Messaggero, 7 febbraio 2015)

IL PD CONTRO MARINO PER IL QUARTIERE A LUCI ROSSE
«Marino faccia subito marcia indietro. Rinunci all’idea dei quartieri a luci rosse. Nascondere la polvere sotto il tappeto non significa risolvere il problema. Roma non puo’ e non deve diventare il simbolo della tolleranza della prostituzione», afferma, in una nota, Stefano Pedica del Pd. «La prostituzione comporta sempre uno sfruttamento della persona ed e’ sbagliato regolarizzarla per motivi di ordine pubblico – sottolinea Pedica -. Il decoro e l’ordine pubblico si salvaguardano facendo rispettare le ordinanze e multando severamente i clienti, e non creando ghetti a luci rosse. La prostituzione va debellata, la tolleranza invece rischia solo di aiutare gli sfruttatori». «A Roma si sceglie la via più semplicistica per agire sulla prostituzione. Sarebbe stato meglio prendere esempio da associazioni come la Papa Giovanni XXIII che hanno puntato alla riduzione del danno», dice invece in una nota il deputato del Pd Edoardo Patriarca. «Mi sembra che siamo tutti d’accordo che una donna non deve essere costretta a vendere il proprio corpo per motivi economici, culturali o perché sfruttata. E allora perché si sceglie la via del quartiere a luci rosse? – continua Patriarca – Marino ci ripensi finché in tempo. Le vere libertà sono ben altre».

GLI ALTRI QUARTIERI A LUCI ROSSE
Nel frattempo il progetto della creazione di una “zona a luci rosse” all’Eur, lanciato dal minisindaco Andrea Santoro e appoggiato anche dall’amministrazione capitolina, interessa anche il quartiere confinante, l’VIII Municipio, uno dei tanti della Capitale dove il fenomeno della prostituzione negli anni è andato via via dilagando. «Anch’io farei lo ‘zoning’ – afferma il presidente del Municipio, Andrea Catarci -. Sono stato tra i promotori, ormai otto anni fa, del progetto che sta portando avanti Santoro, al quale do tutto il mio sostegno e la mia disponibilità ad un’eventuale collaborazione”. “Io penso – continua – che quella del minisindaco del IX Municipio sia un’operazione coraggiosa e c’è bisogno che tutta la città, dalle istituzioni alle associazioni, gli sia vicina. E’ ovvio che sarebbe più opportuno cominciare contemporaneamente nei Municipi dove il fenomeno della prostituzione è più sentito, ma c’è bisogno di un incremento delle forze di polizia e dei vigili urbani oltre che all’organizzazione delle zone con operatori sul posto. Da parte mia c’è la piena disponibilità a collaborare».
 

Leggi sull’argomento: Il quartiere a luci rosse per le prostitute a Roma

 
 

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